Ruanda

Il capo della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite loda l’abolizione della pena di morte in Ruanda

UN News Centre, 27 luglio 2007
(libera traduzione di Elena Gaita)

Oggi (27/07/2007), l’alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Louise Arbour, ha acclamato l’abolizione della pena di morte in Ruanda, affermando che questa decisione da parte di un paese, che ha subito un genocidio, rappresenta un esempio da seguire per fare giustizia ripudiando allo stesso tempo la violenza in ogni sua forma.

“L’abolizione in Ruanda trasmette un messaggio molto forte,” ha dichiarato la Arbour. “Un paese, che ha subito il crimine massimo e in cui la sete di giustizia del popolo è ancora ben lontana dall’essersi spenta, ha deciso di rinunciare a una pena, che non dovrebbe esistere in nessuna società, che dichiara di rispettare i diritti umani e l’inviolabilità della persona. Il Ruanda sta dimostrando la sua leadership per mezzo dei provvedimenti.”

La decisione dovrebbe permettere l’estradizione in Ruanda di coloro che sono accusati di genocidio per essere processati nelle corti nazionali per il massacro di 800.000 Tutsi e degli Hutu moderati da
parte di estremisti Hutu, avvenuto nel 1994. Molti paesi si rifiutano di consegnare i sospettati ai paesi in cui potrebbero essere condannati a morte.

“Con la promulgazione della legge che abolisce la pena di morte, il Ruanda fa un enorme passo avanti nel rispetto del diritto alla vita e allo stesso tempo potrà consegnare alla giustizia coloro che sono responsabili degli efferati crimini del genocidio del 1994,” ha affermato la Arbour.

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