C’e’ mare e mare

Tutti al mare!… E’ lo slogan che risponde al bisogno di tutti quando scoppia l’estate con la sorpresa di un caldo, atteso sì, ma sempre “eccessivo”, perché nell’inverno ci si è dimenticati com’è.
Certo, soprattutto per chi ha la fortuna di abitare a due passi  dalla costa, che si raggiunge in una manciata di tempo.
Soprattutto al mare corrono i ragazzi e i giovani studenti, consumato il rash finale della scuola tra stanchezza e tensioni, fin dall’ “ultimo giorno”, che è per tradizione festa di spiaggia, con il rito del bagno purificatore.
Penso a loro e sorrido, ricordando le mie stesse urgenze di liberazione, il piacere sadico di buttare via, sulla sabbia dove capita, i due libri ancora nello zaino dell’ultimo giorno …
Non immaginerei mai e poi mai di ritrovare frotte di ragazzetti alle prese con i libri, ancora!
Al mare, sì, al mare di Rimini ! ma… ad un “Mare di libri”. Il 20, 21, 22 giugno, quando il cielo saetta luce e calore fino a 38° C!
Questi piccoli eroi, ragazzetti, adolescenti e giovani, hanno scelto di stare al mare in compagnia dei libri. Libri da leggere, non da studiare, è vero, ma pur sempre libri che propongono il gioco delle parole, che non è dei più facili e immediati. Libri che regalano immagini solo se si entra dentro veramente nelle storie. Libri che sottraggono tempo agli amici, alla televisione, alla playstation, agli sms…
Estremamente coraggiosa, la sfida delle tre giovani libraie di Rimini che, in collaborazione con la rivista “Fuorilegge”, hanno lanciato per la prima volta l’iniziativa “Mare di libri. Festival dei ragazzi che leggono”. Una sfida vincente.
Ci sono infatti giovanissimi, tanti, che si aggirano per le strade silenti della città in ebollizione, che hanno disertato la “spiaggia di Rimini”, notoriamente spiaggia attrezzatissima e tutto confort, per trovare frescura nei luoghi del Festival, la sala degli Archi, i Chiostri degli Agostiniani, la sala del Museo della città…
Per incontrare “i loro Autori”, per fotografarli, ascoltarli e interrogarli – quante mani alzate, a gara, e quante spontanee e intelligenti domande, nel tempo solitamente vuoto, tragicamente imbarazzante per il pubblico adulto!
Per comperare, a pacco, gli ultimi libri-novità del genere amato, farseli autografare, e poi portarseli via in un abbraccio gioioso.
Per scoprire chi sono i giovanissimi autori, quasi loro coetanei, i “casi letterari” che sono arrivati all’improvviso al traguardo del successo, e lo raccontano, dopo aver scritto, come loro, pagine e pagine di storie ed emozioni. Perché spesso i ragazzi che amano leggere sono i ragazzi che amano anche scrivere.
E sono qui,  nella  Rimini  del solstizio, anche per lavorare. A piccoli gruppi i giovani dello “staff” – in caratteri neri sulle magliette bianche – si muovono affaccendati tra una sede e l’altra del Festival caricando sulle loro bici  scatoloni di libri, guidano e informano con i sorrisi birichini, presentano gli incontri con facce all’improvviso seriose… Sono appena usciti dalle aule delle Scuole Superiori della città, e si sono messi, volontari, al servizio della promozione di un bene che, si teme, sia  out per la generazione giovanile.
Ma questi giovani di Rimini o giunti appositamente a Rimini – splendida la scena di una processione di una ventina di ragazzi che attraversano la piazza torrida trascinandosi i trolley ( una scena felliniana, mi viene da pensare mentre li guardo) – amano leggere.

Me ne vado da Rimini col calore nel cuore, non solo sulla pelle.
Confermo la mia fiducia nei giovani.

:: Le foto del festival

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