Siamo anche “figlie del cielo”

E’ la mia riflessione di questa mattina,13 febbraio, nell’attesa di partecipare alla manifestazione “Se non ora quando?”, nella Piazza del Popolo di Ravenna. Felice di sapere che anche nella nostra piccola città di provincia un popolo di donne, da giorni, si stava mobilitando per far sentire la voce dell’indignazione e la volontà d’impegno, contro la biasimevole condotta politica del governo e del suo cosiddetto “presidente”. Una riflessione di semplice cittadina, mossa soprattutto dalla constatazione, per me incredibile, che ci sono ancora tante donne, troppe, cieche, sorde e mute nei confronti di ciò che sta accadendo.

E’ come respirare…
Respirare è un fatto naturale…, per tutti, donne e uomini. Giù e su, su e giù…Chi ci fa caso? L’aria ci corre dentro e fuori e noi intanto facciamo la nostra vita, giorno dopo giorno, ora dopo ora… Le solite cose della nostra vita, lavorare, mangiare, camminare, pensare, gioire, soffrire… E il respiro ci accompagna, con il ritmo silente di uno stantuffo.
Ma ci sono circostanze, momenti difficili delle nostre vite in cui ci accorgiamo che respirare regolarmente, normalmente, non ci basta, non ci dà energia, vitalità. Sentiamo che il nostro respiro è corto, si blocca, ci fa boccheggiare, come pesci nell’acqua , e non come creature dell’aria…
Ci sembra di soffocare, oppressi da pesi, schiacciati a terra…
Allora sentiamo all’improvviso, urgente, il bisogno di respirare “consapevolmente”, abbiamo bisogno di riconsiderare quel giù …, che forse non va nel profondo, nella nostra pancia, non riesce a  nutrire quelle radici che stanno piantate nella terra, e quel su, che stenta a farsi flusso ascendente
per espanderci verso l’aria, tutta l’aria circostante, fino al cielo…
Se diventiamo coscienti che il nostro è solo un respiro “naturale”, ma non “consapevole”, allora capiamo che dobbiamo fare qualcosa, che sta in noi scegliere di “imparare a respirare”…ahhh!, su e giù, giù e su, liberamente, profondamente, per sentirci creature nobili, fra terra e cielo, per stare bene, con noi stessi e con gli altri, per avere l’energia di portare cambiamenti positivi, in noi innanzitutto, e nell’ambiente in cui ci troviamo a vivere.
Ecco, la metafora mi è venuta in mente, in questi giorni in cui si è tanto parlato di donne e fra donne, soprattutto, condividendo opinioni e scelte, ma anche esprimendo distinguo e opposizioni.
Noi donne, respiriamo “naturalmente”, certo, giorno dopo giorno, ora dopo ora e il ritmo del nostro respiro è sempre più accelerato, perfino affannoso, perché sono sempre di più le cose che facciamo e vogliamo fare, oltre la casa, la famiglia, la scuola, il lavoro…Vogliamo divertirci, viaggiare, incontrarci, tenerci in forma, dare al nostro corpo quell’attenzione che generazioni fa non si dava…
Ma è forse, per molte di noi, un respiro piatto, corto, non salutare, non consapevole.. che non ci porta ad avere coscienza che siamo anche “figlie del cielo”, che possiamo trasvolare sulla terragna quotidianità del nostro vivere e sollevarci, con l’energia di un respiro più potente, a guardare da un po’ più in alto, noi stesse e le nostre sorelle, le nostre amiche, le donne tutte…
Per renderci conto che troppo spesso accettiamo di vivere sotto il peso di condizionamenti, troppo spesso siamo stimolate a correre per falsi bisogni, a inseguire modelli di comportamento, stili di vita  che rispondono soprattutto alle attese, ai bisogni dell’universo maschile, che magari promettono nell’immediato vantaggi, successi, lusinghe…felicità??, ma che in realtà “tolgono respiro”  alla libertà e alla dignità della donna, giorno dopo giorno, fino a seppellirle sotto la terra e a negare il cielo.
Ecco il mio invito: oggi, anzi da oggi, noi donne di Ravenna, giovanissime, giovani e meno giovani, che abbiamo alle spalle, nella nostra storia cittadina, tanti esempi di donne che hanno fatto scelte coraggiose, di impegno e anche di lotta, possiamo e “dobbiamo” prenderci una boccata d’aria, da oggi impariamo o ricordiamoci di “respirare consapevolmente”, ricordiamoci di essere anche “figlie del cielo”, perché il peso delle circostanze …vorrebbe schiacciarci a terra!
Ravenna, 13 febbraio 2011

Siamo anche “figlie del cielo”
E’ la mia riflessione di questa mattina,13 febbraio, nell’attesa di partecipare alla manifestazione “Se non ora quando?”, nella Piazza del Popolo di Ravenna. Felice di sapere che anche nella nostra piccola città di provincia un popolo di donne, da giorni, si stava mobilitando per far sentire la voce dell’indignazione e la volontà d’impegno, contro la biasimevole condotta politica del governo e del suo cosiddetto “presidente”. Una riflessione di semplice cittadina, mossa soprattutto dalla constatazione, per me incredibile, che ci sono ancora tante donne, troppe, cieche, sorde e mute nei confronti di ciò che sta accadendo.
E’ come respirare…Respirare è un fatto naturale…, per tutti, donne e uomini. Giù e su, su e giù…Chi ci fa caso? L’aria ci corre dentro e fuori e noi intanto facciamo la nostra vita, giorno dopo giorno, ora dopo ora… Le solite cose della nostra vita, lavorare, mangiare, camminare, pensare, gioire, soffrire… E il respiro ci accompagna, con il ritmo silente di uno stantuffo.Ma ci sono circostanze, momenti difficili delle nostre vite in cui ci accorgiamo che respirare regolarmente, normalmente, non ci basta, non ci dà energia, vitalità. Sentiamo che il nostro respiro è corto, si blocca, ci fa boccheggiare, come pesci nell’acqua , e non come creature dell’aria…Ci sembra di soffocare, oppressi da pesi, schiacciati a terra…Allora sentiamo all’improvviso, urgente, il bisogno di respirare “consapevolmente”, abbiamo bisogno di riconsiderare quel giù …, che forse non va nel profondo, nella nostra pancia, non riesce a  nutrire quelle radici che stanno piantate nella terra, e quel su, che stenta a farsi flusso ascendenteper espanderci verso l’aria, tutta l’aria circostante, fino al cielo…Se diventiamo coscienti che il nostro è solo un respiro “naturale”, ma non “consapevole”, allora capiamo che dobbiamo fare qualcosa, che sta in noi scegliere di “imparare a respirare”…ahhh!, su e giù, giù e su, liberamente, profondamente, per sentirci creature nobili, fra terra e cielo, per stare bene, con noi stessi e con gli altri, per avere l’energia di portare cambiamenti positivi, in noi innanzitutto, e nell’ambiente in cui ci troviamo a vivere.
Ecco, la metafora mi è venuta in mente, in questi giorni in cui si è tanto parlato di donne e fra donne, soprattutto, condividendo opinioni e scelte, ma anche esprimendo distinguo e opposizioni.
Noi donne, respiriamo “naturalmente”, certo, giorno dopo giorno, ora dopo ora e il ritmo del nostro respiro è sempre più accelerato, perfino affannoso, perché sono sempre di più le cose che facciamo e vogliamo fare, oltre la casa, la famiglia, la scuola, il lavoro…Vogliamo divertirci, viaggiare, incontrarci, tenerci in forma, dare al nostro corpo quell’attenzione che generazioni fa non si dava…
Ma è forse, per molte di noi, un respiro piatto, corto, non salutare, non consapevole.. che non ci porta ad avere coscienza che siamo anche “figlie del cielo”, che possiamo trasvolare sulla terragna quotidianità del nostro vivere e sollevarci, con l’energia di un respiro più potente, a guardare da un po’ più in alto, noi stesse e le nostre sorelle, le nostre amiche, le donne tutte… Per renderci conto che troppo spesso accettiamo di vivere sotto il peso di condizionamenti, troppo spesso siamo stimolate a correre per falsi bisogni, a inseguire modelli di comportamento, stili di vita  che rispondono soprattutto alle attese, ai bisogni dell’universo maschile, che magari promettono nell’immediato vantaggi, successi, lusinghe…felicità??, ma che in realtà “tolgono respiro”  alla libertà e alla dignità della donna, giorno dopo giorno, fino a seppellirle sotto la terra e a negare il cielo.
Ecco il mio invito: oggi, anzi da oggi, noi donne di Ravenna, giovanissime, giovani e meno giovani, che abbiamo alle spalle, nella nostra storia cittadina, tanti esempi di donne che hanno fatto scelte coraggiose, di impegno e anche di lotta, possiamo e “dobbiamo” prenderci una boccata d’aria, da oggi impariamo o ricordiamoci di “respirare consapevolmente”, ricordiamoci di essere anche “figlie del cielo”, perché il peso delle circostanze …vorrebbe schiacciarci a terra!

Ravenna, 13 febbraio 2011

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