Archivio della categoria: diario

L’Associazione BlogDidattici

"La costituzione formale di una Associazione BlogDidattici non può essere rinviata ulteriormente, e su questo attendiamo le opinioni e i riscontri di quanti hanno contribuito finora a dare vita e a fare crescere una realtà non marginale e che non è più eludibile da parte del mondo della formazione".
Sergio Tardetti

L’articolo di Sergio Tardetti

Il dono

“… era un ringraziamento a chi – una ventina d’anni prima di questi professori, ma in modo molto simile a loro – ha contribuito a rendermi persona più curiosa e in grado di esprimersi con gli strumenti che quell’epoca metteva a disposizione. Pochi, forse di secondo piano, ma decisivi per la mia storia”.
Sergio Maistrello

Le slide degli interventi di Sergio Maistrello al Seminario di Gubbio:
» Diventare cittadini della società digitale (Pdf, 750 KB circa)
» Guida turistica alla parte abitata di Internet (Pdf, 1,80 MB circa)

Domani si parte per Gubbio :-)

Seminario Nazionale di Informazione-Formazione

Le Tecnologie dell’Informazione
e della Comunicazione:
collaborare e condividere in rete.

31 marzo – 1° aprile 2006
Auditorium
Liceo Statale "G. Mazzatinti"
Gubbio (PG)

Programma  aggiornato

La presenza dell’insegnante in rete – Analisi dei risultati.

“mah, se devo essere sincero non vedo una gran differenza tra l’essere costretto a mandare a memoria cose inutili ed essere costretto a scrivere un blog. Sempre di costrizione si tratta”.

.mau. (?) – commento al post La scuola come mi piacerebbe

“I Weblog: entrare nella parte abitata della Rete in due semplici mosse
Le due semplici mosse sono, in realtà, due verbi. Creare e condividere”.

Sergio Maistrello – nuovo e utile. nu – Firenze, 12 maggio 2005 (Pdf)

“«Creatività» è sinonimo di « pensiero divergente », cioè capace di rompere continuamente gli schemi dell’esperienza. E’ « creativa » una mente sempre al lavoro, sempre a far domande, a scoprire problemi dove gli altri trovano risposte soddisfacenti, a suo agio nelle situazioni fluide nelle quali gli altri fiutano solo pericoli, capace di giudizi autonomi e indipendenti (anche dal padre, dal professore e dalla società), che rifiuta il codificato, che rimanipola oggetti e concetti senza lasciarsi inibire dai conformismi. Tutto questo processo – udite! udite! – ha un carattere giocoso: sempre…”

Gianni Rodari. Grammatica della fantasia – Torino, 1973. pp. 171-172.

“… si riesce a dare tempo ai pensieri di solidificarsi e farsi post. E facendosi post, uscendo da noi e comparendo nel video, ci trasformano in nostri stessi lettori che ripartono dalle proprie parole per sviluppare ulteriori pensieri, sedimentandoli, rendendoci più consapevoli, ma anche lasciandosi toccare da chi ci legge (blogger e non blogger) tramite commenti, post che rifanno partire il criceto che fa girare gli ingranaggi del nostro cervello, che gira gira gira sino a condurci a commentare e postare a nostra volta, mettendo benzina nel motore della discussione”.

Cristiano SiriOninOA cosa serve un weblog?
op. cit.

“E il maestro? Il maestro […] si trasforma in un «animatore». In un promotore di creatività. Non è più colui che trasmette un sapere bell’e confezionato, un boccone al giorno; un domatore di puledri; un ammaestratore di foche.
E’ un adulto che sta con i ragazzi per esprimere il meglio di se stesso, per sviluppare anche in se stesso gli abiti della creazione, dell’immaginazione, dell’impegno costruttivo in una serie di attività che vanno ormai considerate alla pari […] «nessuna delle quali sia intesa come intrattenimento o svago al confronto di altre ritenute più dignitose».
Nessuna gerarchia di materie. E, al fondo, una materia unica: la realtà, affrontata da tutti i punti di vista, a cominciare dalla realtà prima, la comunità scolastica, lo stare insieme. In una scuola del genere il ragazzo non sta più come un «consumatore» di cultura e di valori, ma come un creatore e produttore di valori e di cultura”.

Gianni Rodari. Grammatica della fantasia – Torino, 1973. p. 174.

 

I dati completi qui (RTF)

Il 78% dei ragazzi ha vissuto la presenza dell’insegnante in rete come un’opportunità che veniva offerta per imparare; ha visto l’insegnante come una guida e un sostegno in caso di bisogno.
Devo confessare che questi risultati mi hanno molto sorpreso, poiché nel corso dell’anno ho dovuto affrontare diversi problemi dei quali parlerò dettagliatamente più avanti e che hanno a che vedere con la preadolescenza, ma anche un poco col pregiudizio.
A distanza di tempo, riesco a spiegare questi dati, che sono senza dubbio positivi.
Ma quanto il “buon risultato” è dipeso da me?
Io ho avuto un’idea, l’ho sviluppata, progettata, condotta e portata a termine. In mezzo ai ragazzi, sono stata un adulto che ha cercato, con tutti i suoi limiti, di dare il meglio di sé come individuo e come insegnante.
Sono stata sinceramente me stessa. Insieme ai miei alunni ho imparato e non è una frase fatta. Il blog ha permesso a ciascuno di noi di seguire il proprio percorso di apprendimento. Io ho seguito il mio e oggi ho una maggiore conoscenza del mezzo che sto utilizzando o, meglio, riesco a vedere nuovi problemi e a pormi nuove domande.
Oggi ho un diario di lavoro. Non è un caso, è una necessità.
Ma il “buon risultato” è dovuto in larga misura al weblog, che è un mezzo che dà modo alla creatività di dispiegarsi, permettendo di rompere continuamente gli schemi dell’esperienza, poiché c’è sempre qualcuno o qualcosa che fa ripartire il criceto che fa girare gli ingranaggi del cervello.