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Perché Soros è convinto che Google e Facebook abbiano i giorni contati

di ARCANGELO ROCIOLA

George Soros ha sferrato un attacco diretto e forse senza precedenti a Facebook e Google durante il World Economic Forum di Davos. L’investitore ungherese, patrimonio da 8 miliardi di dollari secondo Forbes, ha detto che le dimensioni raggiunte dei big della tecnologia e il loro comportamento “monopolistico” li hanno resi una concreta “minaccia” per la società, danneggiando la democrazia e schiavizzando la mente delle persone, in quanto sarebbero in grado di minacciare alla loro “libertà di pensiero”. Fino a spingersi ad una previsione: i loro giorni sono contati, che potrebbe sembrare paradossale, ma segue una logica precisa e che comincia a diventare un argomento piuttosto diffuso.

Quello che a Panda piace (e forse piace pure a noi)

di Giovanni Boccia Artieri

L’aggiornamento introdotto da Google sul suo algoritmo di selezione dei contenuti ha buone intenzioni. Ma qualche domanda sui criteri dovremo pur porcela

in Apogeonline

Bizzarre reazioni

Bizzarre reazioni all’articolo di Beppe Grillo su La censura morbida di Google Italia. Sono intervenuti gli esperti: la colpa e’ della tecnologia, dell’ignoranza degli utenti di Beppe Grillo, del calo dell’audience del suo blog, ma Google, no, non c’entra.
Ad ogni modo, se lo staff di Grillo non conosce il W3C, nemmeno lo staff di Google lo conosce:

Validazione della pagina: www.google.it

Questa vicenda mi riporta alla mente ”quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’è mica mio!».”

Ridicola e vergognosa

La censura morbida di Google Italia

La rivoluzione di Google. ”Il futuro abita qui”

 

di Federico RampiniDieci anni fa due studenti ventenni davano il via a un motore di ricerca che ha cambiato il mondo della comunicazione e sta disegnando l’avvenire nostro e dei nostri figli

in la Repubblica del 7 settembre 2008