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La privacy, soprattutto dei minori, va protetta

(ANSA) – BRUXELLES, 14 APR – La Commissione Ue riparte all’attacco di Facebook, MySpace e degli altri social network per proteggere la privacy dei cittadini Ue.La privacy deve essere una priorita’ per i social network afferma il commissario Viviane Reding ‘almeno i profili dei minorenni devono essere nascosti di default e resi inaccessibili per i motori di ricerca’. Bruxelles ha gia’ chiesto a Facebook e Co. di prendere provvedimenti per proteggere i minori, ma Reding si dice ‘pronta a dettare nuove regole ad hoc’.

ANSA

aggiornamento del 15 aprile

:: Privacy: Europa in ritardo – Luca De Biase
:: Protecting Privacy in the digital age – Guido Scorza

aggiornamento del 20 aprile

:: Diritto di privacy nell’Era digitale (Viviane Reding) – Giorgio Jannis
:: la Repubblica TV – La parola che cambia nella rete: davvero Facebook e Twitter mettono a rischio la privacy?
In studio Vittorio Zambardino, inviato la Repubblica, e Tonino Cantelmi, psichiatra. Al telefono Giuseppe Granieri, esperto culture digitali. Conduce Laura Pertici

La fucina di una nuova cittadinanza

Lettera aperta alla Ministra Gelmini dalla dirigente della scuola primaria Iqbal  Masih di Roma

Letterina a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
Ti scriviamo questa lettera per vedere se almeno tu riesci a fare qualcosa…

Lettera aperta alla Redazione di Splinder: sui minori

Spettabile Redazione,

fino al 2005, un cittadino italiano poteva registrarsi su Splinder se aveva compiuto 13 anni d’età.
Oggi, invece, nelle “Condizioni generali di utilizzo del sito e dei servizi Splinder’’ si legge:
‘’Chiunque intenda registrarsi si obbliga a garantire di essere maggiore d’età in base alla giurisdizione del suo Stato’’
Per l’Italia, quindi, 18 anni.
Dichiaro subito di non poter condividere la modifica introdotta, poiché esclude i minori dall’utilizzo dei servizi, introduce una nuova problematica sui diritti e, a mio parere, un’incrinatura nella politica di Splinder, che è stata la prima piattaforma italiana ad ospitare la sperimentazione didattica col blog.
Mentre il mondo sta percorrendo un cammino, che dovrebbe condurre al riconoscimento dell’universalità del diritto di accesso alla Rete, perché Splinder decide di escludere i minori dai suoi servizi?
I Bambini e gli adolescenti hanno dei diritti, che sono espressi nella Convenzione dei Diritti dell’infanzia (1989).
La normativa prevede diritti e libertà attribuiti anche agli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali) e in particolare, per quello che ci riguarda:

Art. 13
Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo.’’.

Sono portata a credere che sia compito degli operatori e degli abitanti della Rete mettere in gioco tutte le risorse necessarie a far sì che la societa’ digitale diventi uno spazio dove i bambini possono avere piena cittadinanza.
Sui media tradizionali, troppe volte la parola bambino è legata a termini come abusi, pedo-pornografia ecc., mi piacerebbe per una volta, almeno in rete, vedere la parola bambino associata alla parola ‘’responsabilità’’.
 
Chiedo alla Redazione di Splinder di rivedere le condizioni generali di utilizzo del sito.

Lettera inviata
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