Novembre 2007

Fac-simile d’amore

di Ghismunda

Carissimo/a

sei la persona a me più vicina, più intima.

Di me, tutto, o quasi, sai; di me, tutto, o quasi, hai condiviso.
Scusa per il “quasi”. Ma per quanto uniti due possano essere, resta sempre un margine di impenetrabilità, di mistero, che ci rende altri dall’altro, pure così caro, pure così amato. Che ci fa restare due. Nessun amore (e nessun potere) arriva a possedere tutto dell’altro e disporne totalmente. In ciò che resta “fuori” e non si lascia raggiungere, sta, in fondo, la possibilità della libertà. E l’unicità, l’irriducibilità di ogni essere umano. Nel rispetto di ciò che resta “fuori” e non si lascia raggiungere, sta, in fondo, la cifra dell’amore vero.
Non so quello che la vita possa ancora riservarci, di bello e di brutto, di buono e di cattivo.
Ma bisogna prepararsi. Al male, soprattutto. Al bene, si presuppone, si è sempre pronti, ammesso che lo si sappia riconoscere ed apprezzare. Al male è più difficile, si preferisce non pensare. Tutt’al più sperare. Nella fortuna. Ma oggi non basta. Oggi sono intervenuti cambiamenti importanti, sociali e scientifici, che impongono, a ognuno di noi, di non abbandonarci passivamente a quello che verrà.
E’ per questo che ti scrivo.
Non credo che al momento esistano moduli ufficiali da riempire. Forse ci saranno, ma ci vorrà tempo e non posso aspettare che un Papa ci ripensi perché la legge, come succede da noi, si adegui. E poi, consegnare le ultime volontà al linguaggio freddo e spersonalizzante della burocrazia non mi piace.
Potrei, come tutti, ammalarmi. Potrei, come tutti, morire.

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Giornata internazionale delle Città contro la pena di morte

Ravenna contro la pena di morte

Questa sera alle ore 21, 30 al Mama’s club di Ravenna si parlerà di: pena, giustizia e perdono con Bill Pelke (fondatore dell’Associazione The Journey of Hope e del Murder Victims’ Families for Human Rights, nonché presidente del Comitato Direttivo della US National Coalition to Abolish the Death Penalty) Claudio Giusti (esperto in diritti umani e pena di morte, fra i fondatori della World Coalition to Abolish the Death Penalty e di Amnesty International Italia) e Arianna Ballotta (co-fondatrice e presidente della Coalizione Italiana contro la Pena di Morte).

MAMA’S CLUB – Via S.Mama, 75 – RAVENNA

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La furbata del Trombone, della Santa e del Fico Fiorone

30 novembre 2007
30 novembre 1786

Il Granducato di Toscana abolisce la pena di morte

C’era una volta il Movimento Abolizionista.
Era un movimento piccolo ma tosto.
Era solito vincere le sue battaglie perché formato da gente preparata che leggeva, scriveva e convinceva.
Ottenne il suo successo più grande nel 1989, quando le Nazioni Unite approvarono il Secondo Protocollo: quello al cui primo articolo si legge che “Nessuno … sarà giustiziato”.
Purtroppo le risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’ONU non hanno potere coercitivo e non possono costringere un governo a fare quello che non vuole fare. Così il Secondo Protocollo si aggiunse ai molti atti abolizionisti delle NU; mentre il Movimento continuava a convincere i paesi a chiudere con la pena capitale.

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Schiaffi in faccia al futuro

di Vincenzo Andraous

Nei corridoi di una scuola pavese, una studentessa ha preso a schiaffi il docente, ma soprattutto lo ha ridicolizzato, denudando il malcapitato della sua autorevolezza.
Bullismo? Atti di vandalismo mentale? No, più semplicemente è il risultato di un’abitudine alla trasgressione, una specie di attitudine a mandare in pensione la prudenza, che invece serve a individuare il pericolo celato dietro l’angolo camuffato a rettilineo, con la negazione dei propri limiti, optando volontariamente per una vocazione di maledetto per forza.

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”Il caos prossimo venturo”

Adesso che abbiamo un partito, un Grande Democratico Partito il GDP insomma di che cosa dobbiamo parlare? Di Walter che rincorre Franco a chi butta fuori più rumeni? Non ha senso. Di quello che dice Bersani, che limitato nelle sue liberalizzazioni sacrosante da Veltroni capo dei tassisti capitolini si applica con gran diligenza ai problemi dell’energia? Finalmente un tema serio in mezzo a tante fanfaluche ma forse un pelino troppo tecnico per essere trattato con scioltezza. Allora la banca del GDP, perché adesso una banca c’e l’ha, la terza banca d’Italia. Qui c’e’ poco da dire, questa volta l’hanno fatto con stile, non si sono telefonati prima, facendosi complimenti reciproci. Se lo avessero fatto, l’artiglieria da campagna del Cavaliere c’è l’avrebbero detto. Questa volta l’hanno fatto e basta. Bene, cosa fatta capo ha. Del Partito del Popolo e della Libertà? Troppi genitivi, del, del, del … vade retro cavaliere.
Di che cosa occuparci allora? Liberato il campo dalle pinzillacchere i tempi sono forse maturi per tornare ad affondare e cimentare i nostri cervelli, ormai un può arrugginiti per scarso uso, incuria del tempo, idiozia ambientale diffusa, quotidiana esposizione ai Mezzi di Distrazione di Massa su di un terreno classico ma non così frequentatissimo: il capitalismo. Terreno ovviamente nel senso di grund, ne’ foresta pietrificata ne’ campo sportivo.

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