Intervenga Napolitano
La nota vicenda: un pubblico ministero, il sostituto procuratore di Catanzaro Luigi DeMagistris, indaga – tra gli altri – sul Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e sul Ministro della Giustizia, Clemente Mastella in u n filone dell’inchiesta denominata “Why not”.
Il Guardasigilli Mastella reagisce mandando degli ispettori ministeriali “contro” De Magistris e chiedendo al Consiglio Superiore della Magistratura di prendere provvedimenti nei confronti del magistrato.
Il CSM rimanda a dicembre la decisione.
Sabato 19 ottobre viene resa pubblica l’iscrizione al registro degli indagati di Mastella e il risultato è che tempestivamente, troppo tempestivamente, con una tempestività che grida vendetta, il capo della Procura Generale di Catanzaro, diretto superiore di De Magistris, avochi a sé l’inchiesta in questione.
De Magistris a questo punto rileva la “fine dello stato di diritto” in Italia dal momento che l’indipendenza della magistratura dalla politica viene schiacciata in questomodo.
Questa la vicenda, che, apparentemente non ha bisogno di commenti, essendo, purtroppo, chiarissima la situazione.
Ma la storia comincia adesso.
Ovvia la nostra solidarietà a De Magistris, che qui ribadiamo alla luce anche delle sue dichiarazioni odierne “la magistratura non può più indagare in alcune direzioni. Questo è evidente. Poi è anche la conferma di come una parte del potere giudiziario sta dentro il sistema. Una parte della magistratura è funzionale a certi sistemi oggetto di investigazioni”, solidarietà per un Magistrato che da parecchio tempo viene preso di mira da molteplici pezzi della politica bipartisan, maggioranza e opposizione insieme, e addirittura come si è visto dal Governo.
Ma vogliamo anche fare due urgenti considerazioni:
La prima: stiamo assistendo ad un “golpe bianco”,a un attacco formidabile alla democrazia mai registrato prima in epoca repubblicana (neppure ai tempi di Berlusconi…) fondata sulla divisione dei poteri e qui calpestata orribilmente.
La seconda: garante di tutto ciò dovrebbe essere il presidente della
Repubblica, Napolitano, nella sua veste di Presidente del Consiglio
Superiore della Magistratura, il quale, nello scorso luglio, si ricordò in modo assai discutibile di questo suo ruolo e intervenne, pur senza nominarla, contro la richiesta della gip Clementina Forleo nella vicenda delle scalate bancarie che riguardavano D’Alema, Fassino e altri quattro parlamentari.
Se adesso non prendesse posizione a difesa di De Magistris e sopratutto dell’indipendenza violata della magistratura, si potrebbe pensare che che il “golpe bianco” ai danni della democrazia italiana è stato purtroppo completato, tra il silenzio generale anche di coloro che sono chiamati , per ruolo istituzionale, a garantire la costituzione Italiana nei suoi principi fondativi . Ricordiamo che l’ Art. 104 cost.italiana recita: La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica.
Elio Veltri
Roberta Anguillesi
Redazione Democrazialegalita.it
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