Archivio della categoria: istruzione
Libreremo, i libri liberi via P2P
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Tagli, sempre e solo tagli…
Per tutti percorso quinquennale e 32 ore obbligatorie settimana
(ANSA) – ROMA, 3 MAR – Cura dimagrante per istituti tecnici e professionali: dagli attuali 348, gli indirizzi diventeranno 19.Lo prevede la bozza di regolamento che il ministero dell’Istruzione lascia alle nuove commissioni parlamentari. Gli istituti tecnici passeranno da 313 a 10, i professionali da 35 a 9. Per tutti percorso quinquennale (per i professionali uscite’ dopo 3 anni) e orario medio settimanale di 32 ore obbligatorie cui aggiungerne altre per l’autonomia scolastica.
(ANSA) – Roma, 3 marzo 2008
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”Nella scuola italiana sono i finanziamenti ad essere ottocenteschi”
Veltroni: ”Scuola ottocentesca, basta con i temi in classe” – R. P. La Tecnica della Scuola
via Vocescuola
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Sempre ultimi
(dati in percentuale)
e una proposta di Tuttoscuola
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È morta la lingua degli eschimesi, l’Università prepara il viatico per l’italiano
di Laura Piccolo dell’Associazione per la democrazia linguistica
Dichiarazione di Giorgio Pagano, Segretario dell’Era onlus: "Con la fine di Marie Smith, ultima nativa e madrelingua Eyak, attivista impegnata nella lotta per la difesa delle lingue Native, è scomparsa anche la lingua degli eschimesi". In quella popolazione è considerato sbagliato parlare un’altra lingua che non sia l’inglese. E per quanto riguarda l’italiano…
28/01/2008
Sua figlia aveva precedentemente denunciato: "nessuno dei miei fratelli ha imparato l’Eyak poiché siamo cresciuti in un epoca in cui è considerato sbagliato parlare un’altra lingua che non sia l’inglese".
È stata definitivamente persa la battaglia portata avanti da Marie Smith, che l’ha vista scendere in campo contro gli educatori delle scuole i quali vietavano ai bambini di parlare la propria lingua nativa a vantaggio della lingua inglese.
Però anche la discriminazione verso l’italiano delle nostre Istituzioni educative non scherza:
– il Rettore del Politecnico di Torino, per l’Anno Accademico 2007/2008, ha richiesto il pagamento delle tasse solo a coloro che intendono seguire i corsi di laurea in italiano mentre agli studenti che vogliono seguire i corsi in inglese sono stati abbuonati i 1.500 Euro;
– se si vuole partecipare ai bandi di gara del MiUR bisogna presentare i relativi progetti in lingua inglese, altrimenti il progetto non viene nemmeno protocollato;
il 15 novembre scorso, tra i criteri generali per la disciplina del Dottorato di ricerca, il MiUR ha proposto al Consiglio Universitario Nazionale l’obbligo della conoscenza dell’inglese, anche se magari il dottorato lo devi fare per il greco antico. Dato che non è scritto da nessuna parte l’obbligatorietà di conoscenza dell’italiano, di fatto uno studente inglese soddisfa i criteri per accedere ai dottorati italiani, mentre uno studente italiano che non sa l’inglese NO.
Insomma la tassa della lingua inglese sta minando persino l’identità degli italiani.
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