Una ricerca che suscita piu’ di una perplessita’ :–/
La ricerca, condotta dall’Universita’ di Udine, intende fotografare il rapporto dei bambini italiani (tra gli 8 e gli 11 anni ) con i media e le nuove tecnologie.
Dal documento di sintesi:
"Abbiamo chiesto ai bambini quanti libri leggessero in un anno e quanto è emerso purtroppo conferma il trend degli adulti".
Pensavo fosse assodato che leggere, oggi, non significa necessariamente ed esclusivamente leggere libri. Credevo anche fosse appurato che attualmente gli individui che leggono di più sono quelli che usano differenti risorse d’informazione e comunicazione come del resto è dimostrato dalle statistiche degli ultimi anni.
“L’80% degli intervistati possiede videogiochi. […] Il fatto stesso che giochino di prevalenza nel pomeriggio sottolinea come il “gioco virtuale” ricopra un ruolo importante nel quotidiano dei nostri bambini. Il confronto, la sfida, lo scontro con avversari virtuali, le prove da superare, le vittorie e le sconfitte, anche quando siano il frutto di un rapporto bambino/a – macchina, diventano parte integrante della vita di relazione dei minori”.
Mi permetto di sostenere che il gioco è sempre stato parte integrante della vita di relazione dei bambini. E non solo ;–)
Qui il documento di sintesi della ricerca [doc 158 KB]