Archivio della categoria: letture

La fine della Big Conversation

E la nascita delle small conversations: dove gli utenti social creano la loro sfera pubblica personale.

di Giovanni Boccia Artieri su Le Macchine Volanti

Gli italiani intrappolati nella bolla di Whatsapp e Facebook

di  Luca Tremolada

Siamo dentro una bolla. Noi italiani più di altri. A leggere con attenzione i dati del rapporto “Internet in Italia – I Trend del 2017” pubblicato da comScore ci scopriamo provinciali ed egotici. Anche o forse soprattutto nell’uso dei cellulari. Ma andiamo con ordine. Lo studio ci dice cose che in parte sappiamo bene. Cresce la popolazione online in Italia, ma soprattutto aumentano gli italiani che possono definirsi “mobile only”, ovvero che si connettono in rete solo da dispositivi mobili come smartphone e tablet. Ci dice che due minuti su tre online li passiamo su device mobili.

continua su infodata.ilsole24ore.com

Lettura dei libri, i dati dicono che è una débâcle. Soprattutto per la saggistica

Si legge sempre meno. Il 40,5% della popolazione con più di sei anni ha letto nel 2016 almeno un libro nei dodici mesi precedenti, pari a circa 23,3 milioni d’individui; dato ben lontano dal 47% fatto registrare nel 2010, con 26,5 milioni (-12%). Una débâcle, nonostante l’aumento dei libri editi (66,5mila, +1%), la moltiplicazione dei saloni e delle fiere del libro (a quella storica di Torino è stata aggiunta Milano, secondo logiche difficili da comprendere), dei premi letterari (tali spesso solo di nome) e dei corsi di scrittura, del consolidamento dell’ebook (5% di quota di mercato), ebook che peraltro non ha soddisfatto, almeno in Italia, le aspettative riposte su questa tecnologia.

in IlFattoQuotidiano.it / BLOG / di Francesco Devescovi

La fine della legge di Moore

.: La fine della legge di Moore
“Uno dei pilastri dell’informatica non sarà più rispettato: un po’ per motivi pratici, un po’ perché è cambiato il modo in cui usiamo i computer”

.: Lo storico rallentamento della legge di Moore
Il settimanale the Economist esce con una storia di copertina che parla della fine della legge di Moore.

“Attenti al Tablet in classe: crea nuovi analfabeti”

Attenti al Tablet in classe. L’uso massiccio di pc e internet a scuola non assicura miglioramenti nelle performance degli alunni. Ma addirittura ne determinerebbe un calo negli apprendimenti. A parlare a Repubblica è Benedetto Vertechi, pedagogista italiano, che riapre l’annosa diatriba tra coloro che considerano tablet e Lim nelle aule scolastiche un toccasana contro gli scarsi risultati e – dall’altra parte – i tanti docenti che continuano a credere nell’insegnamento alla vecchia maniera, con tabelline e poesia imparate a memoria.

su corriereuniv