La forma politica non si compie più nella rappresentazione di un corpo sovrano. Quel teatro è vuoto. Se Sovrano esiste, è diventato irrappresentabile. Come nel Castello di Kafka appaiono soltanto i suoi emissari (ma lo saranno davvero?) dall´aspetto più o meno grottesco o indecente. È ora che si sappia elaborare questo "lutto".
… Ora questo sappiamo: che la città è veramente, irreversibilmente plurale: polis in quanto pluralità-e-conflitto, civitas hominis fino al "disprezzo di Dio" e insieme civitas dei (poiché anch´essa abita "quaggiù") fino al "disprezzo di sé".
Indistricabile unità di opposti, senza fondamento. Comunità che ogni giorno deve sapersi "inventare", comunità sempre futura.
in L’ANTIPOLITICA E IL TRONO VUOTO – Massimo Cacciari (la Repubblica, giovedì 8 maggio 2008)
… Ora questo sappiamo: che la città è veramente, irreversibilmente plurale: polis in quanto pluralità-e-conflitto, civitas hominis fino al "disprezzo di Dio" e insieme civitas dei (poiché anch´essa abita "quaggiù") fino al "disprezzo di sé".
Indistricabile unità di opposti, senza fondamento. Comunità che ogni giorno deve sapersi "inventare", comunità sempre futura.
in L’ANTIPOLITICA E IL TRONO VUOTO – Massimo Cacciari (la Repubblica, giovedì 8 maggio 2008)
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