Archivio della categoria: analfabetismo

Decalogo

per tenere lontani i bambini dall’informatica

L’analfabetismo in Italia

Un’analisi terrorizzante della capacità degli italiani di comprendere ciò che viene scritto e detto

Analfabeti d’Italia – Tullio De Mauro

via catepol 3.0

Analfabetismo

Bruno Vespa

Sull’opportunita’ che stiamo perdendo – Note a margine

La riappropriazione  della voce pubblica individuale
‘’Degradare le parole a semplici mezzi della lotta per il potere e’ una forma di inquinamento spirituale.’’ (Rocco Ronchi, 2003)
Interpretando Pierre Levy, parlerei di ‘’potenza’’ piuttosto che di ‘’potere’’.

Il fenomeno Beppe Grillo
Se il blog è la nostra voce pubblica individuale, dobbiamo ammettere che Beppe Grillo ne possedeva gia’ una, che parlava a milioni di persone, poi ha detto qualcosa di sgradito al potere politico, che gliel’ha tolta.
Col blog, Grillo, si è riappropriato della sua voce e ora informa migliaia di persone.

Se fossi Beppe Grillo direi: ehi ragazzi, andiamo forte, ma non statemi tutti qui tra le palle, che i vostri commenti nemmeno li leggo, non ho né il tempo né la voglia. Moltiplichiamoci, apritevi un blog anche voi, diffondete il verbo, colonizzate le vostre reti sociali.’’ (SergioMaistrello, settembre 2007)
 Beppe Grillo scrive: ‘’Partecipate ai consigli comunali. Sono gratis e meglio del cinema. E’ previsto dalla Legge DLGS n. 267/2000 – Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Discutete le sedute e riportate le vostre impressioni nei blog, nei forum. Tranquilli, siete nell’alveo!’’
Penso che il fenomeno Grillo non debba essere ignorato e nemmeno sottovalutato, ma osservato con grande attenzione e analizzato come un caso tutto italiano, perche’ se è vero che nel web sveliamo noi stessi, allora e’ anche vero che in rete esprimiamo la nostra cultura e la nostra storia collettiva.
Gli studi americani, in questo caso, non possono esserci di aiuto.

Note a margine agli appunti di “anatomia”


Appunti di anatomia della conversazione

Sulla partecipazione e la ”massa critica”

Alla conversazione in Rete partecipano milioni di individui, ma credo non si possa parlare di “massa critica”, primo, perche’ i partecipanti sono un’esigua minoranza della popolazione (39%), secondo, perche’ spesso le opinioni che rimbalzano in Rete si sono formate sulle stesse opinioni selezionate dalla TV e riprese successivamente dai giornali.

Sulla verita’ consolatoria

Per noi cittadini della Rete, che non dobbiamo ‘andare in stampa’, la ricerca della ‘verita’’ e’ un atto di rispetto nei confronti della nostra intelligenza e di quella degli altri.
Se e’ vero che una moltitudine di conoscenze competono per la nostra attenzione, e’ anche vero che gli strumenti offerti da Internet ci consentono  di controllare e verificare l’attendibilita’ delle informazioni portandoci direttamente alle fonti, basta non fermarsi alle 5 della sera, basta non immobilizzare il nostro modo di accedere all’informazione.
Oggi abbiamo più strumenti e punti di riferimento per leggere la realta’, ma la nostra realta’ e’ in divenire e proporzionalmente più complessa.

Sullo scarto tra obiettivita’ e soggettivita’

I fatti sono fatti. Le opinioni, invece, sono valutazioni soggettive sui fatti.
Se la crescita economica di uno Stato e’ pari allo 0%, nessuno potra’ modificare quel dato che, pero’, puo’ essere valutato in molti modi differenti.
Nella conversazione lo scarto tra obiettivita’ e soggettivita’ pesa come un macigno, perche’ spesso l’individuo confonde i due concetti ma, a mio parere, la conflittualita’ nasce quando non si riconosce l’altro nella sua intelligenza, quando gli si nega la sua identita’ sociale.
Le buone conversazioni iniziano con l’ascolto. Oggi c’è un gran bisogno di ascoltare.