Il programma quasi definitivo
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Lo stato dell’arte della rete
via Gaspar Torriero
Pubblicato in diario, internet, presente, stateofthenet
Sull’opportunita’ che stiamo perdendo – Note a margine
‘’Degradare le parole a semplici mezzi della lotta per il potere e’ una forma di inquinamento spirituale.’’ (Rocco Ronchi, 2003)
Interpretando Pierre Levy, parlerei di ‘’potenza’’ piuttosto che di ‘’potere’’.
Il fenomeno Beppe Grillo
Se il blog è la nostra voce pubblica individuale, dobbiamo ammettere che Beppe Grillo ne possedeva gia’ una, che parlava a milioni di persone, poi ha detto qualcosa di sgradito al potere politico, che gliel’ha tolta.
Col blog, Grillo, si è riappropriato della sua voce e ora informa migliaia di persone.
“Se fossi Beppe Grillo direi: ehi ragazzi, andiamo forte, ma non statemi tutti qui tra le palle, che i vostri commenti nemmeno li leggo, non ho né il tempo né la voglia. Moltiplichiamoci, apritevi un blog anche voi, diffondete il verbo, colonizzate le vostre reti sociali.’’ (SergioMaistrello, settembre 2007)
Beppe Grillo scrive: ‘’Partecipate ai consigli comunali. Sono gratis e meglio del cinema. E’ previsto dalla Legge DLGS n. 267/2000 – Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Discutete le sedute e riportate le vostre impressioni nei blog, nei forum. Tranquilli, siete nell’alveo!’’
Penso che il fenomeno Grillo non debba essere ignorato e nemmeno sottovalutato, ma osservato con grande attenzione e analizzato come un caso tutto italiano, perche’ se è vero che nel web sveliamo noi stessi, allora e’ anche vero che in rete esprimiamo la nostra cultura e la nostra storia collettiva.
Gli studi americani, in questo caso, non possono esserci di aiuto.
Pubblicato in analfabetismo, etica, stateofthenet
Informazione v. comunicazione
”Nel contesto editoriale, l’informazione non è la comunicazione. Almeno in teoria. L’informazione è un servizio che risponde al bisogno del pubblico di conoscere ed è prodotta con un metodo controllato, in base a un criterio di verità esplicito. La comunicazione serve invece a trasmettere messaggi che hanno lo scopo di orientare il modo di pensare del pubblico, nel senso previsto e voluto da chi comunica. Teoricamente, l’informazione è fatta dai giornalisti, la comunicazione dalle aziende, dai politici, da tutti coloro che hanno bisogno di valorizzare la propria attività con una forma o l’altra di pubblicità.
Il problema dell’obiettività nel giornalismo ha spesso origine dalla confusione tra queste due attività. Che invece la teoria del giornalismo vorrebbe vedere distinte. Lo scopo dell’informazione è servire il pubblico. Lo scopo della comunicazione è servire chi comunica. Se le due attività sono confuse, entrambe perdono credibilità e suscitano meno attenzione.”
Pubblicato in appunti, futurismo, stateofthenet
Il marketing predatorio non crea più valore per nessuno
Pubblicato in antropologia, piattaforme, stateofthenet