Archivio della categoria: appunti

Le ragioni dell’umilta’

Se in un piccolo gioco a guadagno condiviso la mia quota si riduce, e questa riduzione relativa contribuisce a far crescere il gioco, fino a farlo divenire un grande gioco a guadagno condiviso, la mia quota di guadagno aumenta in termini assoluti.
E forse, se supero il primo impatto negativo sul mio ego, aumenta anche la mia quota di coscienza, felicità e benessere.

Network Games

Informazione v. comunicazione

Nel contesto editoriale, l’informazione non è la comunicazione. Almeno in teoria. L’informazione è un servizio che risponde al bisogno del pubblico di conoscere ed è prodotta con un metodo controllato, in base a un criterio di verità esplicito. La comunicazione serve invece a trasmettere messaggi che hanno lo scopo di orientare il modo di pensare del pubblico, nel senso previsto e voluto da chi comunica. Teoricamente, l’informazione è fatta dai giornalisti, la comunicazione dalle aziende, dai politici, da tutti coloro che hanno bisogno di valorizzare la propria attività con una forma o l’altra di pubblicità.

Il problema dell’obiettività nel giornalismo ha spesso origine dalla confusione tra queste due attività. Che invece la teoria del giornalismo vorrebbe vedere distinte. Lo scopo dell’informazione è servire il pubblico. Lo scopo della comunicazione è servire chi comunica. Se le due attività sono confuse, entrambe perdono credibilità e suscitano meno attenzione.

Luca De Biase

Innamorarsi della semplicita’

”L’intelligenza è luce o lucidità – non oscurità. Lo stupido non è chi non capisce, ma chi non si sa spiegare".

Gandalf

Dalla scuola con amore

E’ bella la farfalla, ma prima di diventarlo e’ un verme. Poi e’ una crisalide (i giovani), e infine la farfalla adulta nasce dalla trasformazione – che e’ anche una catastrofe – della crisalide. Io non so come andra’ a finire, ma potrebbe capitare anche a noi, se l’Occidente sapra’ essere saggio

Edgar Morin

la Repubblica, mercoledi’ 4 aprile 2007. pag. 49.

Comunicare

"… il comunicare non è l’emissione di un messaggio dall’alto. Non è un  «comunicare a», ma un «comunicare con», ovvero entrare in relazione con gli altri. Non è un problema di gentilezza, ma di efficacia: per ottenere un buon risultato occorre sapere a chi ci si rivolge e conoscerne problemi e linguaggi. Per farlo occorre dunque prima ascoltare e studiare i propri pubblici. La comunicazione non è un comunicato stampa all’Ansa, semmai è un processo che si rivolge a una molteplicità di interlocutori ed è parte essenziale della propria strategia."

in: Il Sircana di turno di Franco Carlini