Archivio della categoria: la parte abitata della rete

Quanto tempo passiamo sui social media?

… siamo vicini alle famose 35 ore: serve già uno stipendio.

”Noi non siamo abituati a condividere, siamo abituati a vendere. Lo stimolo principale che ci spinge a mettere in circolo i nostri contenuti è quasi sempre la ricerca di un guadagno, monetizzabile in modo più o meno diretto. Al contrario, gli strumenti di espressione su cui si fonda la parte abitata della Rete insegnano che più si mette a disposizione la propria ricchezza e più si beneficia della ricchezza altrui. Più attenzione si concede agli altri, piuttosto che accentrarla su di sé, e maggiore attenzione si otterrà in cambio. La condivisione richiede una disponibilità straordinaria all’investimento a fondo perduto, perché il guadagno è indiretto e protratto nel tempo.”

Sergio Maistrello – La parte abitata della Rete: otto idee con cui potrebbe essere utile familiarizzare.
Appunti in forma di testo

”Abitiamo un pianeta diverso”

.:  Il popolo della rete alla ricerca di se stesso (e dei nomi con cui chiamarsi) – Enzo Rullani

via Sergio Maistrello

Il conflitto tra interessi proprietari e interessi collettivi e la democrazia diretta

Dalla dichiarazione universale dei diritti umani:

Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Discorso che Stefano Rodotà ha tenuto a Montecitorio per l’apertura della Conferenza internazionale dell’Unione interparlamentare