Archivio della categoria: la societa digitale

Quanto tempo passiamo sui social media?

… siamo vicini alle famose 35 ore: serve già uno stipendio.

”Noi non siamo abituati a condividere, siamo abituati a vendere. Lo stimolo principale che ci spinge a mettere in circolo i nostri contenuti è quasi sempre la ricerca di un guadagno, monetizzabile in modo più o meno diretto. Al contrario, gli strumenti di espressione su cui si fonda la parte abitata della Rete insegnano che più si mette a disposizione la propria ricchezza e più si beneficia della ricchezza altrui. Più attenzione si concede agli altri, piuttosto che accentrarla su di sé, e maggiore attenzione si otterrà in cambio. La condivisione richiede una disponibilità straordinaria all’investimento a fondo perduto, perché il guadagno è indiretto e protratto nel tempo.”

Sergio Maistrello – La parte abitata della Rete: otto idee con cui potrebbe essere utile familiarizzare.
Appunti in forma di testo

Siamo ridiventati nomadi

Dove ci portano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione?
L’Economist fa il punto della situazione.

18° posto

La Blogosfera secondo Lovink

"Non bisogna pensare a questo ambiente come se fosse esente dalla manipolazione: la decentralizzazione non comporta necessariamente democrazia o un orientamento progressista. La cultura blog negli Usa è soprattutto maschile, bianca, conservatrice."

"Non dovremmo ridurre il blogging alla produzione di slogan pubblicitari ma praticare forme feroci e selvagge di scrittura in grado di esplorare l’ignoto, non elencare cose che sappiamo già."

Nicola Bruno ha intervistato Geert Lovink
Qui l’articolo uscito ieri sul Manifesto qui l’intervista integrale.

Penso che il blogging possa anche essere una forma "feroce e selvaggia" di lettura "in grado di esplorare l’ignoto" :)
Se tutti scrivono, chi legge?
Se tutti parlano, chi ascolta?

L’ho letto solo ora

ma mi piace :)

"Ma avere un blog e’ solo meta’ della storia, l’altra metà e’ leggere i blog".