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È morta la lingua degli eschimesi, l’Università prepara il viatico per l’italiano

di Laura Piccolo dell’Associazione per la democrazia linguistica

Dichiarazione di Giorgio Pagano, Segretario dell’Era onlus: "Con la fine di Marie Smith, ultima nativa e madrelingua Eyak, attivista impegnata nella lotta per la difesa delle lingue Native, è scomparsa anche la lingua degli eschimesi". In quella popolazione è considerato sbagliato parlare un’altra lingua che non sia l’inglese. E per quanto riguarda l’italiano…

28/01/2008

Sua figlia aveva precedentemente denunciato: "nessuno dei miei fratelli ha imparato l’Eyak poiché siamo cresciuti in un epoca in cui è considerato sbagliato parlare un’altra lingua che non sia l’inglese".
È stata definitivamente persa la battaglia portata avanti da Marie Smith, che l’ha vista scendere in campo contro gli educatori delle scuole i quali vietavano ai bambini di parlare la propria lingua nativa a vantaggio della lingua inglese.
Però anche la discriminazione verso l’italiano delle nostre Istituzioni educative non scherza:
– il Rettore del Politecnico di Torino, per l’Anno Accademico 2007/2008, ha richiesto il pagamento delle tasse solo a coloro che intendono seguire i corsi di laurea in italiano mentre agli studenti che vogliono seguire i corsi in inglese sono stati abbuonati i 1.500 Euro;
– se si vuole partecipare ai bandi di gara del MiUR bisogna presentare i relativi progetti in lingua inglese, altrimenti il progetto non viene nemmeno protocollato;
il 15 novembre scorso, tra i criteri generali per la disciplina del Dottorato di ricerca, il MiUR ha proposto al Consiglio Universitario Nazionale l’obbligo della conoscenza dell’inglese, anche se magari il dottorato lo devi fare per il greco antico. Dato che non è scritto da nessuna parte l’obbligatorietà di conoscenza dell’italiano, di fatto uno studente inglese soddisfa i criteri per accedere ai dottorati italiani, mentre uno studente italiano che non sa l’inglese NO.

Insomma la tassa della lingua inglese sta minando persino l’identità degli italiani.

in Comunicati-Stampa.net

Internet: 210 mln utenti in Cina

Secondo Cinic, tasso di penetrazione Internet e’ al 16%
(ANSA) – PECHINO, 17 GEN – La Cina ha 210 milioni di utenti di Internet, cinque milioni in meno degli Usa paese con il maggior numero di ‘navigatori’ del mondo. Lo afferma il Centro Cinese per le Informazioni su Internet (Cinic). Secondo il Cinic il tasso di penetrazione di Internet nel paese e’ del 16%, ancora basso rispetto alla media mondiale, che e’ del 19,1%. Nel 2007 73 milioni di cinesi hanno cominciato ad usare la Rete: di questi, 29,17 milioni, cioe’ circa il 40%, vivono nelle zone rurali.

:: Internauti, Cina supera Usa ma la censura è al governo – ALESSANDRO LONGO
:: Il contagio cinese – VITTORIO ZAMBARDINO

Questi mi erano sfuggiti


Punti a capo e contrappunti

I piccoli numeri

Se lo vedo so riconoscerlo

E’ il protomedia! :D
Rido, perché lui ed io abbiamo discusso a lungo sull’argomento e sono felice che sia arrivato a queste conclusioni, anche se provvisorie…
In attesa che Simone Morgagni sistemi i suoi appunti e pubblichi almeno un post riassuntivo, possiamo leggere resoconti ed impressioni di chi era presente al BarCamp di Roma.

:: RomeCamp 12:00 – Morgagni, cos’è un blog?
:: Barcamp Roma – Quel protomedia di un blog