Archivio della categoria: prova

Meno rumore, piu’ segnale

Web 3.0 di Jeffrey Zeldman, pubblicato nel n. 210 di A List Apart.
Traduzione di Michele Iovino.

in trovabile.org

Giornalismo prono

Su L’ottovolante del lunedi di Giuseppe Turani leggo:

Edoardo Raspelli, noto critico gastronomico (apprezzatissimo) e’ stato molto sorpreso e deluso che quasi nessuno abbia commentato il fatto che la scrittrice Camilla Bersani ha stroncato sul Sole 24 Ore la cotoletta del ristorante milanese Gold di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che hanno minacciato, per rappresaglia, di togliere la pubblicita’ al quotidiano  di De Bortoli. Vicenda poi conclusasi grazie al critico gastronomico dello stesso giornale, Davide Paolini, che ha recensito positivamente i piatti del Gold.”

La Repubblica Affari & Finanza. 12 febbraio 2007. pag. 3.

A me non mi piace

A volte le questioni di principio possono essere buoni argomenti

Microscontenti
di Giuseppe Granieri


in: Sergio Maistrello – Gubbio (PG), 31 marzo 2006 [PDF]

Non sono un’utente e nemmeno una cliente, ma una cittadina della societa’ digitale. Abito in periferia.

"La societa’ digitale e’ la piu’ grande occasione di sviluppo che l’uomo abbia mai avuto. Abbiamo l’obbligo di provare, tutti insieme, a sfruttarla nel migliore dei modi possibili".
Giuseppe Granieri – La societa’ digitale. Bari – Roma, 2006

L’economia di mercato e il liberalismo spinto sono strade che abbiamo percorso e che hanno portato benefici a pochi. La politica ha lasciato spazio alle guerre e il futuro del pianeta e’ fortemente a rischio.
Posso impegnarmi e sperare che la grande opportunita’ offerta da Internet sia utilizzata per la creazione di uno spazio in cui le esigenze economiche convergano con quelle etiche?

Dono, baratto e mercato

Il mercato e la professionalità di Maestrini per caso e il Commento  :D

Contenuti a pagamento

Re: Sempre difficile far pagare i contenuti online, ma…

Forse

"Forse la vita non è una gara il cui unico scopo è arrivare primi.
Forse la vera felicità non sta nello scavalcare continuamente quello davanti.
Forse la verità sta in quello che la maggior parte del mondo al di là del moderno occidente ha sempre creduto, e cioè che ci sono delle pratiche di vita, buone in se stesse, che di per sé sono portatrici di realizzazione.
Forse il lavoro che è intrinsecamente fonte di ricompense è per gli esseri umani migliore del lavoro che è remunerativo solo esternamente.
Forse un impegno durevole nei confronti di coloro che amiamo e l’amicizia civica sono da preferirsi alla competizione senza sosta e all’autodifesa ansiosa.
Forse il culto comune, in cui esprimiamo la nostra gratitudine e la nostra meraviglia di fronte al mistero dell’essere, è la cosa più importante di tutte.
Se è così, noi dovremo cambiare le nostre vite."

R.N. Bellah, Le abitudini del cuore. Individualismo e impegno nella società complessa, trad. it Armando, Roma, 1996, p. 368

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