Hilarius Moosbrugger

Libri sui libri

Il gusto dell’inattuale

Sta arrivando l’inverno, stagione propizia alla lettura. Le letture sulle letture, mi riferisco a libri che parlano di libri, possono essere mortali o vivacissime, a seconda degli autori naturalmente.
Se aveste la fortuna, o l’abilità, di imbattervi in un raccontatore acuto e sensibile, che unisce arguzia a conoscenza, potreste godervi una, due, serate deliziose.
In più fareste propositi di andare a scovare i testi che sono descritti. Non succederebbe, ovviamente, ma non si sa mai. Domani, più in là, un titolo che vi è rimasto in mente apparirà e ne approfitterete. I libri viaggiano a questo modo dall’uno all’altro.

E’ capitato a me da poco, ed è per questo che ne parlo. Il libro che voglio indicare si intitola “Biblioteca domestica”, l’autore si chiama Giulio Cattaneo.

Le biblioteche di casa, dimenticate o conservate che siano, sono il pretesto che Cattaneo usa per parlare di libri e di scrittori dei primi del 900 e su fino alla seconda guerra mondiale.
Mi rendo conto dell’improbabilità che argomenti come questi interessino oggi. Eppure se avrete la pazienza di cercare il testo sarete ricompensati oltre ogni dire.
Cattaneo è lettore che trasmette, senza alcuna enfasi, grande amore per i libri. E’ un apripista, un pathfinder, della letteratura. Nel suo libro troverete ricordi, idee, giudizi, necessari a capire gli autori di cui scrive, utili a noi come consigli di un amico.

Giulio Cattaneo
Biblioteca domestica
I libri o quasi libri degli italiani pre-moderni

Longanesi 1983.

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Navigare sui monti

Il gusto dell’inattuale

Viaggio e sorpresa non sono sinonimi, però l’uno senza l’altra è come aver un’esperienza mal riuscita. L’inaspettato è il maggior premio di un viaggio, naturalmente supponendo un esito positivo, anche se a logica, potrebbe essere l’opposto.
E’ certamente un modo di vedere soggettivo, indizio di buona fortuna avuta, ma confermato dal libro di Paolo Rumiz ‘La leggenda dei monti naviganti’.

Rumiz ha intrapreso un lungo viaggio in automobile. Settemila chilometri, sempre in quota, lungo strade secondarie, attraversando le Alpi da est a ovest e seguendo gli Appennini da nord a sud.
Ha visto luoghi, abitati, persone, nature sconosciute e ne ha tratto un resoconto che, benché commissionato dal quotidiano La Repubblica e previsto in libro fin dalla concezione, preserva straordinariamente vivacità e immediatezza. Probabilmente la sorpresa è stata così forte anche per lui da imporsi a pianificazione e disegno preventivo.

Se talvolta un libro è sostitutivo della realtà, questo permette fughe deliziose, tutte sorprendenti.

Paolo Rumiz
La leggenda dei monti naviganti
Feltrinelli, 2007

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