Contro tutte le guerre
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AAMOD – Comunicazione & Ufficio Stampa
Al via la X edizione del Premio Cesare Zavattini: aperto il Bando per giovani filmmaker Iscrizioni, Bando e Regolamento disponibili sul sito www.premiozavattini.it
Scadenza il 20 luglio 2025.
È online il Bando della X edizione del Premio Cesare Zavattini, iniziativa che intende consolidare le competenze di giovani cineasti interessati al riuso creativo e sperimentale delle immagini d’archivio, consentendo loro di realizzare i propri progetti di cortometraggio, e nello stesso tempo promuovere la conoscenza degli archivi filmici e del cinema che li utilizza in modo originale e sperimentale. Il Bando è rivolto a filmmaker tra i 18 e i 35 anni, professionisti e non, di qualsiasi nazionalità, i quali possono candidarsi proponendo un progetto di cortometraggio della durata massima di 15 minuti, che preveda il riuso, anche parziale, di materiale filmico d’archivio.
Una Giuria composta da cinque personalità del cinema italiano selezionerà, tra i progetti pervenuti, nove finalisti e fino a tre uditori. Gli autori e le autrici delle proposte selezionate parteciperanno gratuitamente a un Workshop formativo e di sviluppo, articolato in incontri di formazione collettiva e sessioni di tutoring individuale per l’approfondimento delle idee progettuali. Al termine del percorso, i partecipanti presenteranno il proprio lavoro alla Giuria attraverso un pitch, che condurrà alla selezione dei tre progetti vincitori, con eventuale assegnazione di una Menzione speciale.
I progetti vincitori potranno utilizzare liberamente il materiale filmico dell’AAMOD e degli archivi partner e riceveranno servizi gratuiti di supporto alla produzione dei cortometraggi e un contributo economico di 2.000 euro ciascuno. Il Workshop si svolgerà tra settembre e dicembre 2025, mentre la fase di realizzazione è prevista tra febbraio e maggio 2026.
Le candidature devono essere inviate entro la mezzanotte di domenica 20 luglio 2025, compilando il form disponibile al seguente link:
Modulo di iscrizione
Alla proposta progettuale (da redigere secondo il format scaricabile nella sezione “Bando” del sito www.premiozavattini.it), vanno allegati in formato PDF anche un curriculum vitae e una copia di un documento d’identità.
La presentazione ufficiale della X edizione del Premio, con la sua articolazione, le novità previste e le modalità di partecipazione, si terrà sabato 31 maggio 2025 alle ore 18.30 presso lo Spazio SCENA (Via degli Orti d’Alibert 1, Roma). Interverranno Antonio Medici, direttore del Premio, Aurora Palandrani, coordinatrice, e Matteo Angelici, project manager. L’evento rientra nella cornice di “Riuso di classe”, sezione collaterale della III edizione di UnArchive Found Footage Fest, festival internazionale dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio, promosso – come il Premio Zavattini – dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD).
A completamento della X edizione, nel mese di dicembre 2025, la sezione Zavattini Live! ospiterà una rassegna speciale con tutti i cortometraggi vincitori delle passate edizioni e una selezione di film italiani che si distinguono per l’uso originale di materiale d’archivio. La rassegna includerà anche una giornata di studio dedicata agli sguardi e alle pratiche dei giovani filmmaker che hanno partecipato al Premio nel corso degli anni, offrendo una riflessione sul presente, sulla memoria e sull’evoluzione del cortometraggio come forma espressiva contemporanea.
Il Premio Cesare Zavattini è una iniziativa promossa e organizzata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, sostenuta da Cinecittà S.p.A. – Archivio Storico Luce, con la partnership di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia e la collaborazione di Nuovo Imaie, Cineteca Sarda, Archivio delle Memorie Migranti, Premio Bookciak Azione!, Deriva Film, OfficinaVisioni, Associazione Cinema del reale, UCCA, FICC e Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. Media partner: Radio Radicale e Diari di Cineclub.
Per informazioni e aggiornamenti:
www.premiozavattini.it
info@premiozavattini.it
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B. O.
Chiunque abbia indagato il senso del disegnare ha scoperto come sia da sempre un modo per dare forma alle idee e condividerle, ma prima di tutto un atto di conoscenza. I linguisti invece hanno spiegato da tempo come senza la dimensione verbale ogni esperienza non avrebbe senso, sarebbe soltanto un grumo di emozioni impossibile da sciogliere. Per questo la lotta contro qualsiasi tipo di discriminazione ha bisogno di trovare ogni giorno parole e segni. Scrivere, leggere e disegnare, del resto, sono prima di tutto un modo per pensare.
Una call internazionale dell’Ong GUS (progetto GEA/Global, Green, Generative and Equal Educational Activities), aperta fino al 2 ottobre, seleziona – sulla base dell’esperienza – dieci artisti under 35 attivi nell’ambito del fumetto che saranno ospitati a Castrignano dei Greci (Lecce) presso KORA-Contemporary Arts Center dal 13 ottobre al 19 ottobre: l’obiettivo è costruire un libro a fumetti che racconti la lotta a tutte le forme di discriminazione portata avanti dalla società civile.
La residenza, che sarà accompagnata dal fumettista Gianluca Costantini, prevede incontri di orientamento con esperti delle varie forme di discriminazione e libere esplorazioni del territorio. La partecipazione è gratuita. Per informazioni: progettogea@gus-italia.org, 328 7412054, www.gus-italia.org.
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di Alessandra Ruffino
Nel tempo distorto in cui coesistono in mostruosa simultaneità l’(in)civiltà dello scarto e le incognite digitali dell’intelligenza artificiale, l’arte di Roberto Gianinetti – e in particolare le opere radunate sotto il titolo «Raccolta indifferenziata» – offre a chi la guarda una lezione preziosa e una ri-creazione vera.
Ripescando dai rifiuti i materiali più vari (tappetini per auto, centrini ricamati, rete zincata, imballaggi ondulati, polistirolo…), l’incisore vercellese dà loro una nuova vita secondo una originale applicazione dei principî dell’economia circolare.
Conosco il lavoro di Roberto Gianinetti fin dagli esordi, negli anni ho apprezzato lo sviluppo inesauribile della sua curiosità sperimentale e il progressivo liberarsi della sua visione, una visione che sembra muovere dalle primordiali leve di una meraviglia giocosa (e quindi serissima) da primo giorno della Creazione.
Si osservino ad esempio due opere in mostra a Longiano: l’installazione Dispenser 2024, dove un vecchio distributore di sorprese per bambini, di quelli diffusi nel secolo scorso, racchiude nelle sue palline piccole carte incise (a Longiano sono versi di poesie di Tito Balestra, in altre occasioni contenevano gli oracoli de I Ching), e Delizie naturali. Bon-bons di platano (2016), dove le sezioni di un tronco d’albero morto, recuperate sia come matrice di stampa che come oggetti in sé, simulano, anzi diventano una scatola di praline. L’artista adotta qui un tipo di analogia sostitutiva che risponde ai meccanismi dello stupore infantile (il bimbo che usa una scopa come cavallo, la bimba che fa finta di scodellare pietanze immaginarie da un pentolino giocattolo), più che all’ironia cool di tanta arte del XX e XXI secolo. E del resto come potrebbe essere freddo il maestro di una tecnica basata sul rapporto matrice/materiale e su un sapere tattile, un’arte nata per la diffusione non elitaria, un’arte – soprattutto – che non può esistere senza il mestiere? A un incisore l’idea brillante non basta se non è poi illuminata da una vivida intelligenza artigianale e assistita dal continuo accordo tra mente e mano.
In «Raccolta indifferenziata», Gianinetti non sottrae solo gli scarti all’annientamento ma destinandoli a usi impropri, estranei da quelli originari, li reinventa ex novo, facendo – propriamente – la differenza. Etica e artistica.
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