comunicati

Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione

Fondazione “Giuseppe Mazzatinti” – Liceo Statale “Giuseppe Mazzatinti”
GUBBIO (PG)

Quinto Seminario Nazionale di Informazione-Formazione

Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione
Nuove Tecnologie in rete
Competenze di base e competenze evolute

Auditorium
Liceo Statale “G. Mazzatinti”
Gubbio (PG)

18 aprile 2008 – dalle 15.00 alle 19.00
19 aprile 2008 – dalle 9.00 alle 13.00

Parteciperà al seminario Gianni Marconato

» Programma «

Chi volesse presentare al seminario un proprio contributo sull’esperienza delle Tecnologie in rete
può segnalarmelo nei commenti dell’ articolo del 21 marzo o via mail
– Maria Teresa Bianchi –

Download:
SCHEDA DI ISCRIZIONE
(da inviare entro il 4 aprile 2008 per chi presenta contributi,
entro il 10 aprile per chi non presenta contributi)

Lettera ai Dirigenti Scolastici: Seminario 18-19 aprile

Aggiornamento:
sarà rilasciato Attestato di Partecipazione.
L’ESONERO dal servizio per il personale della scuola,
è previsto ai sensi della normativa vigente.

La Fondazione Giuseppe MAZZATINTI è ente accreditato per la formazione presso il M.P.I.
con Decreto del 25/07/2006

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Percorsi Interculturali

Tracce di riflessione tra teologia, filosofia, letteratura, arte, scienze

Il corpo sottratto. Le istanze del Sabato

dal 23 al 25 maggio 2008
Foresteria del Monastero di Camaldoli.

Essenza del percorso nel deserto. Un uomo che, condottiero del suo organismo, percorre questa vita con un resto (di più non è pensabile) della coscienza di ciò che accade, conserva per tutta la vita il fiuto di Canaan; e che debba vedere il pa-ese soltanto prima della morte, è inverosimile. Quest’ultima previsione può avere soltanto il significato di far capire qual momento imperfetto sia la vita umana, imperfetto perché questa specie di vita potrebbe durare all’infinito e tuttavia non sarebbe altro che un istante. Mosè non arrivò a Canaan, non perché la sua vita fosse troppo breve, ma perché era una vita umana.

F. Kafka, Confessioni e diari, Mondadori 1998; 598-599

Vivere dalla prospettiva dell’apostolo il tempo che intercorre tra la sepoltura del corpo di Cristo e la sua sottrazione dal sepolcro, equivale a calarsi in quel vuoto che, nell’assenza di liturgia del giorno di sabato, trova il suo correlativo. Per chi si disponga ad attraversare il sabato, aprirsi un sentiero nel deserto e trovare l’azione capace di colmare il vuoto, smettono di essere similitudini.
Ma se è vero quanto scrive Simon Weil, che tutti i peccati sono tentativi di colmare dei vuoti, il primo dubbio che impone il sabato non è in che modo agire, ma se sia opportuno farlo: in un tempo in cui niente più aderisce alla vita, il ri-schio infatti è che ogni nostra singola azione, an-ziché ridurre, aumenti lo scollamento.
Chi varca la porta del sabato può verdersi inibita l’azione per la paura del precipizio; oppure per vivere nella sua interezza, nelle potenzialità di progresso e di errore. Dove manca la certezza del dopo, sono le cicatrici, finché il sabato non le cancelli, a dirci da dove veniamo, dove sia la so-glia del dolore e quanto sia instabile. Quando ini-ziamo a perdere memoria di noi, è il corpo di Cri-sto, lacerato, deposto e sottratto che subentra a lo-ro nel marcare i confini tra tangibilità e assenza, tra passato prossimo e presente remoto, ponendo-si a sua volta, di volta in volta, quale limite.
Se il dolore disumanizza e attenta alla dignità della persona, la conoscenza del dolore attraversa l’esperienza, attraverso quindi il riconoscimento e la conoscenza dei nostri limiti, fornisce, se non un rimedio, almeno lo strumento per meglio governarsi nel confronto col dolore a venire. Il dubbio del sabato diviene così disponibilità a ripensarsi e a riposizionarsi ogniqualvolta mutino le condizioni, a interpretare il tempo presente rimettendosi ostinatamente in discussione, ad accettare che l’azione valida qui e ora, presto non lo sarà più, che la messa in atto del vuoto consuma nel suo farsi e non diventa mai canone.
Il fatto che la domenica (non ancora o forse mai) di resurrezione, cominici con la sot-trazione del corpo, ossia sotto il segno dell’assenza, indica che il tempo del sabato non finisce. In questa ottica, quella di chi è in un tunnel e non vede la luce, attraversare il sabato prende il significato di appropriarsi della ver-gogna, della sconfitta e dello smarrimento per dimenticarsene come fa l’attore col testo; col-marlo quello di ritualizzare il vuoto e il silenzio.  E’ Edond Jabès, attraverso la voce di una delle sue creature, a raccogliere in un verso il dubbio del sabato. Ti cerco dove non ti trovo dice Yukel a Sarah, ma mentre le confida queste parole, Sarah è prossima, ma non presente, perché Yukel la sta ancora cercando. Sarah si sottrae nello stesso istante in cui si offre, e lo fa perché Yukel la cerca e continui a cercarla. Temono entrambi che, colmata la distanza fra loro, ad attenderli in realtà sia la fine del dialogo.
(Sebastiano Gatto)

I relatori

Antonio Attisani
è critico teatrale, docente e responsabile scientifico del master interdipar-timentale in “Linguaggi non verbali e della performance” presso il Dipar-timento di Filosofia di Ca’ Foscari di Venezia
Giorgio Bonaccorso
specializzato in teologia liturgica, si occupa dei riti religiosi e cristiani con particolare attenzione all’aspetto antropologico. Docente dell’Istituto di Liturgia Pastorale di S. Giustina di Padova. Ha pubblicato diversi libri

Edoardo Boncinelli
è un degli scienziati italiani di maggiore importanza. Le sue ricerche in biologia molecolare lo hanno portato a dirigere prestigiosi laboratori. E’ noto al grande pubblico per essere uno dei più importanti divulgatori scientifici del nostro paese

Claudio Cortoni
monaco camaldolese

Milo De Angelis
è tra i più importanti poeti contemporanei italiani. Numerose le sue pub-blicazioni con le maggiori case editrici. Ha tradotto Pindaro, Lucrezio e pubblicato l’opera narrativa “La corsa dei martelli”

Andrea Grillo
insegna Introduzione alla Teologia Litrugica alla Facoltà Teologica S. An-selmo di Roma e all’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Tra le varie sue pubblicazioni: “Tempo e Preghiera”

Gian Ruggero Manzoni
è poeta, scrittore, teorico d’arte e pittore. Ha pubblicato numerosi libri con Feltrinelli, Il Saggiatore e Scheiwiller. Insieme a V. Magrelli nel 1984 ha curato la sezione poesia della Biennale di Venezia. Ha fondato diverse riviste di letterature e arti figurative
Alberto Mesirca
chitarrista dal vasto repertorio classico. E’ passato attraverso varie espe-rienze musicali incidendo ed esibendosi in Italia e all’estero

Andrea Ponso
è una delle voci emergenti della nuova generazione di poeti, è anche redat-tore della rivista Trikster del Master di Studi Interculturali dell’Università di Padova. “La Casa”, curato da Maurizio Cucchi, è il suo primo libro di poesie

Salvatore Scafiti
pittore ed incisore, espone dal 1990 in Italia e all’estero. Ha pubblicato diversi scritti e al monastero saranno presenti alcune opere pittoriche

Foresteria Monastero
52010 Camaldoli (AR)
Tel. 0575 556013 – Fax 0575 556001

e-mail: foresteria@camaldoli.it
sito web: www.camaldoli.it
Sito web del corso

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Stratagemmi e il Gerolamo

Quando la città dimentica il teatro
Palazzo Marino, Sala delle Tempere
martedì 22 gennaio 2008
ore 18.30
Stratagemmi, in occasione dell’uscita del quarto numero della rivista, contenente un’ampia sezione monografica sul Teatro Gerolamo di Milano, presenta martedì 22 gennaio alle ore 18.30, presso la Sala delle Tempere di Palazzo Marino, un incontro-dibattito dal titolo “Stratagemmi e il Gerolamo. Quando la città dimentica il teatro”.
Il Teatro Gerolamo è un’istituzione della cultura milanese, il fiore all’occhiello degli stabili marionettistici in Italia e in Europa, una “bomboniera” da 200 posti che fu culla del cabaret, del teatro canzone e del teatro dialettale milanese. Fra gli altri, ha visto passare sul suo palcoscenico Dario Fo, Franca Valeri, Ornella Vanoni, Enzo Jannacci e Paolo Poli.
Dal 1983 il Teatro è chiuso. Servivano alcuni banali lavori di ristrutturazione, ma da allora il portone è sigillato e la struttura in decadenza. Parlare del Teatro Gerolamo dunque vuol dire riaprire un dibattito cominciato 25 anni fa e in grado di coinvolgere, ieri come oggi, l’amministrazione pubblica, i privati, gli spettatori e gli stessi artisti. Vuol dire discutere di cultura, di amministrazione della cultura e di spazi ad essa riservati. Vuol dire riaprire porte, fuor di metafora, che troppo spesso rimangono chiuse e destinate a cadere nella dimenticanza comune.
Se, come sosteneva Jürgen Habermas, lo spazio pubblico è quello, per sua genesi e conformazione, destinato al sorgere, maturare e scontrarsi delle opinioni che cementano e rendono migliori la società, con questo appuntamento a Palazzo Marino la redazione di Stratagemmi vuole proporre una riflessione che, partendo dal Gerolamo e dalla sua storia, offra uno spunto, quanto mai pertinente, per analizzare il rapporto tra la città e il teatro oggi. Un’interazione non sempre evidente e immediata, che merita di essere indagata ancora una volta.
Stratagemmi è una rivista trimestrale di studi sul teatro, nata nel marzo 2007, edita da Pontremoli. La redazione è composta da quattro giovani studiose che si occupano del teatro in tutte le sue forme, a cominciare dalla ricerca e dall’approfondimento in campo accademico fino all’attualità, protagonista della sezione Taccuino: spunti e provocazioni per comprendere e analizzare il teatro e la società.
Il teatro nelle pagine di Stratagemmi non è solo ricerca filologica della rappresentazione classica e moderna, ma anche archeologia e architettura dei luoghi adibiti alla scena, attenzione agli spazi dedicati al teatro e al loro rapporto con la città. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.stratagemmi.it

www.stratagemmi.it e-mail: redazione@stratagemmi.itabbonamenti@stratagemmi.it
Pontremoli editore, via Vigevano 15 – 20144 Milano tel. 0258103806 – fax 0258102157

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Giornata internazionale delle Città contro la pena di morte

Ravenna contro la pena di morte

Questa sera alle ore 21, 30 al Mama’s club di Ravenna si parlerà di: pena, giustizia e perdono con Bill Pelke (fondatore dell’Associazione The Journey of Hope e del Murder Victims’ Families for Human Rights, nonché presidente del Comitato Direttivo della US National Coalition to Abolish the Death Penalty) Claudio Giusti (esperto in diritti umani e pena di morte, fra i fondatori della World Coalition to Abolish the Death Penalty e di Amnesty International Italia) e Arianna Ballotta (co-fondatrice e presidente della Coalizione Italiana contro la Pena di Morte).

MAMA’S CLUB – Via S.Mama, 75 – RAVENNA

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