Navigare sui monti

Il gusto dell’inattuale

Viaggio e sorpresa non sono sinonimi, però l’uno senza l’altra è come aver un’esperienza mal riuscita. L’inaspettato è il maggior premio di un viaggio, naturalmente supponendo un esito positivo, anche se a logica, potrebbe essere l’opposto.
E’ certamente un modo di vedere soggettivo, indizio di buona fortuna avuta, ma confermato dal libro di Paolo Rumiz ‘La leggenda dei monti naviganti’.

Rumiz ha intrapreso un lungo viaggio in automobile. Settemila chilometri, sempre in quota, lungo strade secondarie, attraversando le Alpi da est a ovest e seguendo gli Appennini da nord a sud.
Ha visto luoghi, abitati, persone, nature sconosciute e ne ha tratto un resoconto che, benché commissionato dal quotidiano La Repubblica e previsto in libro fin dalla concezione, preserva straordinariamente vivacità e immediatezza. Probabilmente la sorpresa è stata così forte anche per lui da imporsi a pianificazione e disegno preventivo.

Se talvolta un libro è sostitutivo della realtà, questo permette fughe deliziose, tutte sorprendenti.

Paolo Rumiz
La leggenda dei monti naviganti
Feltrinelli, 2007

1 commento su “Navigare sui monti”

  1. Carmine Tedeschi

    Ho letto tutto il resoconto del viaggio di Rumiz da ‘La Repubblica’. Puntata dopo puntata, mi sono accorto di aspettare l’uscita del giornale per leggere il seguito. L’inaspettato è anche il premio di chi legge e trova le sue stesse emozioni provate in viaggio nei medesimi luoghi visitati da altri. Ora sarà interessante ripercorrere l’itinerario tutto insieme in un intero libro. Grazie Rumiz.

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