di Clare Daly
Discorso tenuto dalla parlamentare europea Clare Daly, irlandese, esponente del partito Independents 4 Change, facente parte del gruppo al Parlamento Europeo Gue/Ngl. La sessione del Parlamento Europeo è del 7 ottobre 2022. La traduzione è di Giorgio Riolo
La guerra in Ucraina sta velocemente progredendo verso un orrore di sempre più vaste dimensioni. E da ciò che praticamente posso vedere, nessuno in quest’aula si sta adoperando per scongiurarla. Di fatto, la gran parte delle persone sembra lasciare che l’escalation prosegua. E in questo momento preciso, naturalmente, come avviene di solito, le voci che sfidano la corsa alla guerra vengono attaccate e messe in silenzio, vengono diffamate quali voci di traditori, di compari, di fantocci di Putin, di leccapiedi del Cremlino, di essere agenti russi.
Francamente, è patetico. E non lo dico con leggerezza. Ma la rozzezza e il cinismo di questi insulti provenienti dai partiti dominanti dell’Unione Europea potrebbero benissimo essere stati scritti da Herman Göring. Il quale in modo infame disse che anche se il popolo non vuole mai la guerra, lo stesso può essere condotto a fare la guerra per mezzo di menzogne e di calunnie. Disse “tutto ciò che dovete fare è sostenere che esso è sotto attacco, denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo, mettendo così in pericolo il proprio paese”. Funziona sempre, in ogni caso. Dove esso viene condotto, voi seguite.
Questo parlamento dovrebbe vergognarsi per questo dibattito. Le parole vengono stravolte, il significato sovvertito e la verità rovesciata. Opporsi alla orribile follia della guerra non significa essere antieuropei. Non è essere anti ucraini. Non è essere filorussi. È buon senso. La classe lavoratrice europea non ha niente da guadagnare da questa guerra. Ha tutto da perdere.
E trovo risibile che coloro i quali chiamano alle armi per l’Ucraina, mai sollecitano alle armi per il popolo palestinese oppure per il popolo dello Yemen.
Diversamente da voi, mi oppongo a ogni guerra. Voglio che essa venga fermata. Non mi scuso per questo. E non farò da capro espiatorio e nemmeno voglio essere bollata per questo.
L’articolo è stato pubblicato su Effimera l’11 ottobre 2022