La guerra dei vaccini: brevetti, sanità, cura 

Seminario a cura di Effimera

Sabato 26 marzo 2022, ore 10-18

Casa della Cultura, Via Borgogna 3, Milano (Metro M1-San Babila)

È notizia di pochi giorni fa che l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, collocato presso il ministero dello Sviluppo Economico guidato da Giancarlo Giorgetti, ha concesso una proroga di cinque anni a un brevetto collegato ai vaccini Pfizer e a Moderna e un’altra di oltre tre anni a uno collegato al vaccino AstraZeneca contro il Sars-Covid 19. Si tratta di proroghe che si aggiungono ai quindici anni di monopolio già previsti dagli accordi internazionali sulla proprietà intellettuale (gli accordi TRIPs).
Nel frattempo, l’Unione Europea si prepara a buttare 55 milioni di dosi di vaccino prossime alla scadenza. In Africa a partire dal primo gennaio, secondo i dati Oxfam, circa 250.000 persone sono morte a causa del Covid (una media di circa 7000 al giorno), mentre per la scarsità di vaccini disponibili solo l’11% della popolazione dell’intero continente ha ricevuto due dosi. L’Unione Europea ha donato all’Africa 30 milioni di dosi: di fatto solo l’8% dei vaccini prodotti in Europa nel 2022.
Esiste dunque una palese diseguaglianza nell’accesso alle cure: questo problema non ha riguardato e non riguarda solo la recente pandemia (basti pensare all’Hiv), tuttavia essa è stata molto istruttiva riguardo l’approfondimento di asimmetrie, già esistenti, tra continenti e popolazioni. Da tali squilibri dipende la possibilità di vivere o morire delle persone. In tutto questo è importante sottolineare anche che le donne, più degli uomini, non solo hanno dovuto sopportare maggiori carichi di cura nell’assistere bambini, anziani e disabili ma, in questa fase, hanno incontrato maggiori difficoltà nei servizi di medicina preventiva, riproduttiva e sessuale.
Il tema della proprietà intellettuale è dunque dirimente per imprimere un profilo alternativo alle politiche pubbliche. La privatizzazione della conoscenza va di pari passo con la privatizzazione dei servizi sociali di base, a partire dalla sanità e dall’istruzione. La logica della mercificazione della vita è oggi la prima fonte di profitto: il Welfare rischia di trasformarsi palesemente in una merce da acquistare “semplicemente” sul mercato.
Sebbene l’emergenza sanitaria abbia messo in luce le contraddizioni di tale processo, a partire dai problemi generati dai tagli alla sanità pubblica soprattutto nelle regioni del Nord, proprio la Lombardia è di nuovo capofila nel riproporre il modello della sanità privata, con la recente Riforma Moratti, approvato dal consiglio regionale lo scorso novembre.
Insomma, proprietà intellettuale sui farmaci, privatizzazione del servizio sanitario, aggravamento delle disparità di classe, di genere e di collocazione geografica sono processi sinergici che si alimentano a vicenda, rischiando di dominare in modo grave la vita dell’umanità, attuale e futura. Tutto questo, mentre, tra l’altro, si allarga l’ombra di una nuova guerra armata – tra altre guerre – e mentre i problemi climatici si configurano come altra faccia di un conflitto aperto con il vivente, anche in questi casi dall’assenza di limite all’accumulazione dei profitti.
Pensiamo, perciò, necessario un pensiero che ci aiuti a ritrovare il senso autentico della convivenza sociale e della politica.
Pensiamo necessario partire da una seria informazione su tali temi nevralgici per contribuire a favorire una maggior consapevolezza di tutte e di tutti.
Con queste ispirazioni, Effimera organizza un incontro pubblico di discussione e di riflessione critica, sabato 26 marzo presso la Casa della Cultura, in Via Borgogna, suddiviso in due sessioni.
La prima, dalle 10 alle 13, avrà come oggetto il tema della proprietà intellettuale sui vaccini. La seconda, dalle 15 alle 18, tratterà invece il caso della sanità pubblica italiana.

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L’articolo è stato pubblicato su Effimera il 18 marzo 2022

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