La preoccupante estradizione di Benedetto Cipriani

E’ accaduto un episodio inquietante il 14 luglio scorso: il nostro Paese ha estradato Benedetto Cipriani, un cittadino italiano, negli USA e precisamente in uno Stato che applica la pena capitale, il Connecticut, dove e’ accusato di pluriomicidio.
Non contestiamo l’accusa, contestiamo i tempi e le modalita’ dell’estradizione, assolutamente inaccettabili. Infatti, Cipriani e’ stato arrestato, consegnato all’FBI ed imbarcato su un aereo per gli Stati Uniti – senza documenti e senza soldi – nel giro di sole 48 ore. Non e’ chiaro se al nostro concittadino siano state assicurate assistenza legale ed umanitaria.
Il processo a carico di Cipriani e’ gia’ iniziato. Nonostante le rassicurazioni del nostro Ministro della Giustizia, Mastella, che nei confronti di Cipriani, se giudicato colpevole, non potra’ essere irrogata e, comunque, eseguita la pena capitale, non siamo affatto tranquilli. E nemmeno la comunicazione formale degli Stati Uniti di aver accettato integralmente la condizione prevista dal Decreto di Estradizione, che esclude la pena di morte, siamo tranquilli, perche’ nulla esclude la riqualificazione del reato, cosa che comporterebbe, poi, la pena di morte.

Peraltro, la clausola del Decreto di Estradizione in questione, emanato a suo tempo dall’allora Ministro della Giustizia, Castelli, recita testualmente: “L’estradizione e’ subordinata alla condizione che sia consentito al Cipriani, qualora condannato a pena detentiva e ne faccia richiesta, di scontare la pena in Italia”. Ora, l’attuale Ministro, Mastella, ha fatto sapere che, semmai, si trattera’ di scontare “parte” della pena. Considerando che il minimo della pena prevista per il reato di cui e’ accusato Cipriani consiste in 60 anni, i quali, secondo il meccanismo della giustizia americana, possono diventare anche 120 o 180, se egli venisse condannato a 180 anni, significa che ne sconterebbe 90, 50, 60 o 30 negli Stati Uniti e gli altri in Italia?
Tutto questo ci sembra francamente assurdo e preoccupante, così come ci sembra allarmante l’assoluto silenzio al riguardo da parte dei media, che hanno trascurato del tutto la notizia. Ma come e’ mai possibile?? Si e’ tanto parlato di pena capitale negli ultimi tempi, tutti hanno cercato di cavalcare l’onda… la pubblicita’, si sa… ma quando si tratta di parlare di un caso concreto – un cittadino italiano estradato negli USA che di fatto rischia di essere condannato a morte – tutti tacciono. Perche’?
Questo assordante silenzio e’ forse dovuto al fatto che questa faccenda riguarda gli Stati Uniti d’America? Cosa hanno da dire i media in proposito?
Come giustamente ribadito da Sergio d’Elia nella seduta della Camera di mercoledì 1° agosto, naturalmente nel rapporto di cooperazione giudiziaria con gli altri Paesi – inclusi gli USA – abbiamo certamente i nostri doveri, ma abbiamo anche i nostri diritti! A noi pare che fino ad ora questa cooperazione sia avvenuta da un lato soltanto – il nostro. Tutti ricordiamo la vicenda del Cermis, o il piu’ recente caso Calipari, senza tralasciare la faccenda di Abu Omar. Come mai nessuno cittadino americano e’ stato mai estradato in Italia per reati compiuti da noi?
E perche’ i media non parlano di questa estradizione verso gli Stati Uniti d’America?
Si tratta chiaramente di un problema politico, che pero’ mina gravemente il rispetto di quei diritti umani che il nostro Paese sostiene di voler rispettare. Non ci resta che augurarci che il nostro Ministro Mastella abbia ragione e che Cipriani non solo non venga condannato a morte, ma che gli venga anche permesso di scontare parte dell’eventuale pena in Italia.

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