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Premio Cesare Zavattini

Mercoledì 13 luglio – Ore 20:45

PRESENTAZIONE DEL PREMIO ZAVATTINI 2022/23

Bando aperto a tutti i giovani entro il 36esimo anno di età
in scadenza il 28 luglio 2022

A seguire
Proiezione del corto vincitore del Premio Zavattini  2017
IN HER SHOES
di Maria Iovine

Intervengono
Antonio Medici, direttore del Premio Zavattini 
Aurora Palandrani, coordinatrice del Premio
Maria Iovine, regista

ISOLA DEL CINEMA
Isola Tiberina, Piazza San Bartolomeo all’Isola – Roma

Ingresso libero

Bando e regolamento del Premio sono consultabili sul sito del
Premio Zavattini Bando 2022/23

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Manuale minimo

dialoghi tra matrici e stampe d’arte

 

Galleria Civica Casa Francotto – Busca (CN)

9 luglio – 28 agosto 2022

 

di  Roberto Gianinetti

Come per l’Homo sapiens agricoltore che vede crescere una piantina proprio dove un seme, tempo addietro, si era infossato nel terreno, così l’artista incisore avverte che il suo pensiero e la sua idea nascono e crescono dal possibile scavo manuale di una matrice, di un luogo piatto, primitivo e iniziale che attende l’intervento di una mano che prepari il terreno per una semina imminente: quella dell’inchiostro.
Ci troviamo ancora in un mondo virtuale, in potenza, che allude o intravede un possibile reale, finché la mano, proprio lei, inizia un movimento: prende il bulino, la sgorbia, un pennello intriso di cera, anche un trapano, una sega, un disco abrasivo e scava. A poco a poco prende origine un graffito anomalo che scrive, tra le altre cose, Help. È la matrice che chiede Aiuto.
Nell’incisione classica l’ortodossia prevede che, al termine della tiratura su carta, la matrice venga biffata, cioè distrutta, tagliata, stuprata, resa inservibile per ulteriori future stampe; nel contemporaneo l’attenzione rende giustizia al luogo di partenza, con tutte le tracce del lavoro sporco, della specularità, del peso, dell’ingombro.
Quasi una reliquia, un reperto, essa, la matrice, ci riporta al recupero del gesto, delle dita, del polso, del braccio secondo un ordine fisiologico. E forse non è un caso che la mostra abbia luogo in Casa Francotto, a Busca, nell’abitazione di un medico che ha sempre privilegiato, nella visita clinica, l’impiego sofisticato dei propri sensi: ascoltare, osservare, percepire gli odori, toccare e avvertire le informazioni con le dita. “Manuale minimo”, mostra d’arte all’interno della rassegna Help, a cura di Giacomo Doglio, critico d’arte Massimiliano Muraro, propone sette artisti incisori di esperienza internazionale, ciascuno coinvolto nell’indagine di uno specifico materiale di scavo: Alfredo Bartolomeoli (xilografia), Susanna Doccioli (linoleografia), Roberto Gianinetti (cartoni, ferro, altre superfici in rilievo), Mario Lo Coco (cheramografia), Silvia Sala (plexiglass, forex), Renata Torazzo (caratteri mobili in legno), Caterina Valentini (calcografia, lamierini).
“Manuale minimo”
La matrice, in quanto “pagina”, sede di origine, manufatto autonomo, bassorilievo … La stampa, in quanto “traduzione” della matrice, sua interpretazione, integrazione, dialogo o paradosso…

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“Guido Bianchini, ritratto di un maestro dell’operaismo” – Presentazione del libro: i video degli interventi – Padova 10 maggio 2022

di Gianni Giovannelli

Padova 10 maggio 2022, ore 17. Siamo nell’Aula N, a Scienze Politiche, in Via del Santo; non è una piccola sala, negli anni della rivolta si erano tenute qui molte appassionate assemblee di movimento, era un laboratorio del pensiero politico operaista.
A dispetto di ogni timore che segnava il tempo dell’attesa, la sala si è riempita in fretta. I posti a sedere se li sono presi, giustamente, i compagni più anziani, un po’ per la fatica degli anni, un po’ anche per nascondere l‘emozione di essere tornati sul luogo del delitto, dopo il 7 aprile, dopo la repressione, dopo la restaurazione nel tempo delle larghe intese. Esaurite le sedie crocchi di ragazze e di ragazzi hanno occupato, a terra, i corridoi.
Finalmente più generazioni hanno trovato il modo di ritrovarsi, di riunirsi: brutto segnale per il potere!
L’incontro era stato programmato per presentare il volume dedicato alla figura di Guido Bianchini (1926-1998), uno degli esponenti più significativi dell’operaismo italiano, per oltre vent’anni al lavoro presso l’università patavina, con il solo intervallo della detenzione e della latitanza, con il rientro dopo l’assoluzione, dopo il naufragio delle accuse mosse nei suoi confronti dal pubblico ministero del teorema, Pietro Tomas de Torquemada Calogero. Di questo magistrato inquirente, in pensione dal 2015, dopo la promozione al vertice della procura generale veneziana, nessun ricordo è rimasto a memoria del suo insuccesso e del suo zelo repressivo. Anche in questo è stato sconfitto, dimenticato. La sala era invece piena di vecchi e giovani perché ben più viva è la figura della sua vittima, che  nonostante l’assoluzione mai volle vestire i panni dell’innocente. Di pervicace contrasto al potere Guido volle anzi sempre essere colpevole, e questo ce lo mantiene caro.
Il libro, edito da Derive Approdi, nella collana tascabile Input , contiene le poche pagine a stampa pubblicate da Bianchini in vita, alcune interviste finora inedite e di straordinario interesse, una ventina di testimonianze scritte per l’occasione da chi lo ha conosciuto: sono tasselli di una storia che ci appartiene.
Offriamo qui l’insieme degli interventi che si sono susseguiti nel corso di una bella giornata, sotto la guida attenta di Alisa Del Re, felice di essere tornata in Aula N, nella sua facoltà, a ricordare l’amico insieme ai partecipanti, in un clima di autentica suggestiva commozione. Buona visione.

L’articolo è stato pubblicato su Effimera il 14 giugno 2022

“Guido Bianchini, ritratto di un maestro dell’operaismo” – Presentazione del libro: i video degli interventi – Padova 10 maggio 2022 Leggi tutto »

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