redazione

Bianco

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Spazionove inaugura sabato 19 gennaio alle ore 18.00 la mostra “Bianco” di Maurizio Rogai.
Il famoso pittore di Marradi torna nella nostra galleria, a 5 anni di distanza, con le sue opere più recenti. Opere che rappresentano un’ulteriore evoluzione della sua arte. Opere in cui le forme dei precedenti lavori si dissolvono e creano una struttura materica tridimensionale, in cui il colore si intreccia con fili, legni, ruggine, foglie, ceneri.
Questi materiali sono tutti altamente simbolici ed evocano archetipi dalle nostre memorie ancestrali e, come la Stella Polare e la Croce del Sud, guidano noi marinai nelle tempeste della vita di tutti i giorni, oltre le Colonne d’Ercole.
La mostra proseguirà fino al 29 febbraio 2008, con orario 9.00 – 12.30, 15.00 – 19.00.
Chiusa sabato pom. e domenica.

Galleria Spazionove Arte Contemporanea
Via Ugonia, 9 Faenza (RA) – tel/fax 0546660033
e-mail: magicolor@libero.it

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Manca l’informazione. Quella seria…

di Vincenzo Andraous

E’ di questi giorni la polemica sulla pubblicazione di alcune intercettazioni telefoniche, e soprattutto su come è condotta la televisione di stato.
“Un oltraggio alla civiltà del diritto” è stato sentenziato, un’offesa alla dignità della persona coinvolta ingiustamente, è stato affermato.

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La speranza

Lettera 128
di Ettore Masina

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Fine d’anno 2007: mentre cerchiamo di rendere le nostre case più allegre e festose, con sorrisi di parenti e di amici e voci di bambini, la cronaca appende ai nostri alberi di Natale certificati di comparizione in tribunale e bollettini medici di prognosi riservata. Provo a elencare: a Bali, ancora una volta, Wall Street e Bush hanno deciso che la Terra può andare in malora purché l’industria americana non debba ridimensionare i suoi profitti; in non poche nazioni, compresa la nostra, i sistemi politici sembrano da rottamare per eccesso di astuzie (o credute tali); la società italiana – ci avverte autorevolmente il Censis – è ormai mucillaginosa, cioè disgregata e confusa; nel nostro paese riprendono slancio gli amanti del nucleare, eccetera eccetera. Fatti incontrovertibili, descrizioni dell’oggi, impietose ma non esagerate; e tuttavia c’è di peggio, a me sembra, e il peggio riguarda il futuro: da cattedre molto autorevoli veniamo avvertiti che la speranza è una patologia mentale se non porta un bollino di garanzia da esse rilasciato. Nella sua recente enciclica il Papa esclude che le speranze umane abbiano un vero valore se non si fondano in Cristo, e – forse senza saperlo – Salman Rushdie, scrittore fra i più importanti della nostra epoca, gli risponde che le speranze proposte da quelli che egli sprezzantemente definisce “i preti” sono inganni micidiali e pesti fondamentaliste.
Il messaggio che si ricava da questi interventi è dunque che la speranza sine glossa – quella dei bambini, degli analfabeti, dei poveri, dei poeti, degli atei (tali per estenuazione, per scandalo o, più semplicemente perchè nessuno gli ha mai parlato di Dio), – è stupidità, miopia culturale o rimbambimento. Che ve ne pare?

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I ricordi sono un plotone di esecuzione

di Vincenzo Andraous

In molti istituti penitenziari italiani, centinaia di uomini condannati alla pena dell’ergastolo hanno iniziato uno sciopero della fame, per sensibilizzare l’opinione pubblica e l’apparato politico, sulla possibilità di abolire quel “fine pena mai”.
Indipendentemente dagli slogans usati, dai manifesti proposti che veicolano questa protesta pacifica, occorre distaccarsi dalle forzature ideologiche insite nei meccanismi perversi che il carcere ingenera, dalla violenza che abita la carta di identità del detenuto.

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Chi tocca i politici muore.

di Elio Veltri*

Ci saranno ancora magistrati disponibili a indagare sui potenti, sui ricchi e sui politici? Io credo che saranno davvero pochi. Negli anni passati, da destra e da sinistra, la magistratura più coraggiosa e competente è stata mazzolata a dovere. Il caso Forleo è emblematico. Il procuratore generale della Cassazione Mario Delli Priscoli, vuole metterla in castigo non per le tante balle che hanno raccontato i giornali e le tv: esposizione mediatica, lacrime, rifiuto della scorta, pressioni subite e raccontate da altri magistrati i quali da veri cuor di leone hanno subito smentito. No, al Procuratore generale di tutto questo non frega niente. La Forleo deve essere punita per l’ordinanza con la quale chiama in causa il gota dei Ds, defunto ma rimpiazzato dal partito democratico, sempre vivi e vegeti. In particolare D’Alema e Latorre, più dalemiano di D’Alema. Giuristi di rango hanno spiegato che la legge Boato era una schifezza.

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