David Atwood a Reggio Emilia

David Atwood al Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia

Il 4 dicembre scorso, nell’ambito della VII Giornata Mondiale contro la pena di morte, promossa dalla Comunita’ di Sant’Egidio, David Atwood, fondatore della Texas Coalition to Abolish the Death Penalty, e’ tornato a Reggio Emilia per una iniziativa contro la pena di morte promossa da CGIL, CISL e UIL, dal Comune di Reggio e dalle associazioni Amnesty International, Comunità di S.Egidio, Coalizione Italiana contro la Pena di Morte Onlus (COALIT), Scuola di Pace e Bortolani Onlus.

L’iniziativa si e’ tenuta al centro internazionale Loris Malaguzzi e ha visto la partecipazione di 200 studenti delle scuole superiori di Reggio Emilia.
Atwood, accompagnato dalla moglie Priscilla e da Arianna Ballotta, presidente di COALIT, ha condannato “il diabolico strumento di giustizia” che nel 2008 ha portato a 18 esecuzioni nel solo Stato del Texas e che continua a “distruggere” esseri umani nei 36 Stati americani e negli altri Paesi del mondo che ancora applicano la pena capitale, ed ha sollecitato i giovani che hanno partecipato all’incontro a scrivere ai condannati a morte, per favorire quel percorso di “autoriabilitazione” che il sistema giudiziario texano nega ai condannati a morte, chiusi in celle di isolamento per anni prima del giorno dell’esecuzione. Atwood ci ha tenuto altresì a sottolineare che il sistema e’ iniquo e che a finire nel braccio della morte sono in stragrande maggioranza i poveri e gli appartenenti ai gruppi etnici minoritari. Per un cambiamento futuro, Atwood ripone una discreta fiducia nell’operato di Barack Obama, alla cui campagna elettorale ha partecipato attivamente. Pur conscio del fatto che nessuno puo’ operare miracoli, Atwood ritiene che in tema di diritti umani le cose con Obama “non possano che migliorare”.
Alla domanda postagli da Nicola Fangareggi, giornalista e coordinatore dell’evento, se molte azioni che anche da Reggio Emilia si indirizzano verso la gemella texana Fort Worth avessero un senso concreto, Atwood ha ringraziato la citta’ la sua grande civilta’ e giustizia sociale e per l’impegno profuso nella lotta per l’abolizione della pena di morte ed in difesa dei diritti umani, sottolineando pero’ che si potrebbe fare di piu’. Pur senza assumere posizioni radicali e senza richiedere esplicitamente l’interruzione del gemellaggio, Atwood ha sottolineato che “anni di dialogo non hanno cambiato l’atteggiamento delle autorita’ di Fort Worth, che continuano a fare quello che vogliono”, e ha paragonato la lotta contro la pena di morte a quella contro il regime razzista sudafricano dell’apartheid, dicendo che “senza le forti pressioni internazionali il regime dell’apartheid non sarebbe crollato”.
Franco Ferretti, vicesindaco di Reggio Emilia, ha sottolineato che “la dignita’ dell’uomo va sempre rispettata e che Reggio sente vicina la massiccia presenza di esecuzioni della citta’ gemellata ed e’ vicina a chiunque lotti contro la pena di morte”, concetto ribadito anche da Giuseppe Cremonesi, Segretario Regionale della CISL Emilia Romagna, e da Alessandro Oleari, rappresentante della Comunita’ di Sant’Egidio.
Moltissime le domande poste ad Atwood dagli studenti, i quali hanno dimostrato di essere gia’ buoni conoscitori dell’argomento pena capitale, ma di voler comunque imparare di piu’ per dare il via anche ad azioni pratiche in collaborazione con le associazioni abolizioniste presenti sul territorio.
Al termine dell’incontro, Atwood, insieme alla moglie Priscilla e ad Arianna Ballotta, ha visitato la Camera del Lavoro di Reggio, dove ha auspicato che possano nascere rapporti di collaborazione tra la CGIL ed i sindacati del Texas, impegnati in una difficile azione di tutela di lavoratori sottopagati e privi di diritti, ma costretti a operare in condizioni molto difficili da leggi e autorita’ repressive.

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