Mondo

La speranza

Lettera 128
di Ettore Masina

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Fine d’anno 2007: mentre cerchiamo di rendere le nostre case più allegre e festose, con sorrisi di parenti e di amici e voci di bambini, la cronaca appende ai nostri alberi di Natale certificati di comparizione in tribunale e bollettini medici di prognosi riservata. Provo a elencare: a Bali, ancora una volta, Wall Street e Bush hanno deciso che la Terra può andare in malora purché l’industria americana non debba ridimensionare i suoi profitti; in non poche nazioni, compresa la nostra, i sistemi politici sembrano da rottamare per eccesso di astuzie (o credute tali); la società italiana – ci avverte autorevolmente il Censis – è ormai mucillaginosa, cioè disgregata e confusa; nel nostro paese riprendono slancio gli amanti del nucleare, eccetera eccetera. Fatti incontrovertibili, descrizioni dell’oggi, impietose ma non esagerate; e tuttavia c’è di peggio, a me sembra, e il peggio riguarda il futuro: da cattedre molto autorevoli veniamo avvertiti che la speranza è una patologia mentale se non porta un bollino di garanzia da esse rilasciato. Nella sua recente enciclica il Papa esclude che le speranze umane abbiano un vero valore se non si fondano in Cristo, e – forse senza saperlo – Salman Rushdie, scrittore fra i più importanti della nostra epoca, gli risponde che le speranze proposte da quelli che egli sprezzantemente definisce “i preti” sono inganni micidiali e pesti fondamentaliste.
Il messaggio che si ricava da questi interventi è dunque che la speranza sine glossa – quella dei bambini, degli analfabeti, dei poveri, dei poeti, degli atei (tali per estenuazione, per scandalo o, più semplicemente perchè nessuno gli ha mai parlato di Dio), – è stupidità, miopia culturale o rimbambimento. Che ve ne pare?

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Esecuzioni negli USA, ma non solo…

Come ormai tutti sappiamo gia’, Kenneth Foster – per fortuna! – e’ stato graziato ieri dal Governatore del Texas poco prima che la sua esecuzione avesse luogo. Ne siamo tutti molto lieti, naturalmente. Tuttavia, non dimentichiamoci delle altre persone che gia’ hanno un appuntamento fissato con il boia negli USA, ma non solo.

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Petizione: richiesta revoca status osservatore a USA e Giappone

Texas Coalition to Abolish the Death Penalty – International Committee (Coalizione Texana per l’abolizione della pena di morte – Comitato Internazionale)
Indirizzo e-mail: TCADPInternational@gmail.com
Sito web: www.tcadp.org
Alla luce delle continue uccisioni sponsorizzate dallo Stato e delle tre esecuzioni fissate in Texas per questa settimana, il ComitatoInternazionale della Coalizione Texana per l’abolizione della pena di morte lancia una petizione internazionale nella quale chiede che venga immediatamente sospeso lo status di Paese osservatore presso
il Consiglio d’Europa di Stati Uniti d’America e Giappone fino a quando perdureranno tali pratiche barbare, e chiede altresì all’Unione Europea di riconsiderare seriamente i numerosi accordi commerciali in atto con il Texas, che rappresentano un grande conflitto con gli impegni assunti dall’Unione Europa in merito all’abolizione universale della pena capitale. La scadenza di questa petizione è fissata per il 30 settembre 2007 e verrà inviata a René Van der Linden, Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, ed in copia a Thomas Hammarberg, commissario per i Diritti Umani presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa.

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400 esecuzioni in Texas: interroghiamoci

Me l’aspettavo, non dico di no. Certo, in un miracolo si spera sempre, ma il Texas del Governatore Rick Perry non sa cosa siano i miracoli, così come non lo sapeva il Texas di Bush Jr., del resto.
Ieri ad Huntsville, Texas, capitale delle esecuzioni del mondo occidentale, Johnny Conner, afro-americano di 32 anni, condannato a morte per l’assassinio di una commessa a Houston nel 1998, e’ stato assassinato, anch’egli, proprio come quella sfortunata commessa. Pero’ Conner e’ stato assassinato legalmente dallo Stato del Texas ed in nome di tutto il popolo texano. E poco conta, adesso, che l’avvocato difensore di Conner avesse fatto un lavoro giudicato assai scadente persino dal Giudice Federale che, nel 2005, annullo’ la condanna a morte, poi ripristinata da un altro Giudice in seguito.

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USA : si prospettano esecuzioni piu’ veloci ma con meno garanzie

di Rico Guillermo
Il segretario alla giustizia USA Alberto Gonzales ha annunciato questa settimana che il dipartimento da lui guidato “aiutera’” i vari Stati americani ad accelerare i loro processi di esecuzione.

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