Meloni e l’Europa: la retromarcia su Roma

di Renata Girardi

Dall’insediamento, alla legge di Bilancio, fino ad oggi, il governo Meloni sembra un’ automobilina dell’autoscontro, quando va a sbattere contro i perimetri di contenimento dell’autopista, con rimbalzo all’indietro.
I perimetri sono quelli solidi e invalicabili dell’Europa.

POS, la più eclatante, bocciata in EU perché in contrasto con le direttive del PNRR in fatto di evasione fiscale. Quindi chi lo rifiuta può avere una multa di 30€ + 4% della transazione rifiutata. Le commissioni bancarie? La Premier prima voleva azzerarle, poi le hanno spiegato che chi offre un servizio richiede un pagamento di solito. Ora vuole spostare i costi sugli utenti, una grande visione espansiva, non c’è che dire.

DDL ONG di Piantedosi, con cui le navi vengono sanzionate o sequestrate in caso di salvataggi multipli è stato considerato solo Nella misura in cui il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa ne ha richiesto immediata cancellazione.

Tetto al contante. Dei 10.000€ iniziali l’UE ha detto non se ne parla nemmeno. Stiamo a 5000€.

Liberalizzazione calendario venatorio Ieri l’Europa è intervenuta, con toni affatto accomodanti, chiedendo di rivedere la norma.

PNRR Meloni ha chiesto di modificarlo, la risposta è stata NO.

Reddito minimo La ministra Calderone firma in Europa per l’applicazione, mentre in Italia la Meloni lo vuole eliminare.

Bolkestein la Corte di Giustizia Europea si esprimerà in primavera: applicazione entro il 31.12.2023. Cercare vie per dribblarla come ha fatto il Portogallo, stabilendo in modo surrettizio cosa sia “spiaggia” e cosa sia “arenile” risulta impraticabile. Fioccherebbero infrazioni e, a meno che non le pagassero i balneari, scoppierebbe uno scontro contro un governo che opera per categorie di riferimento elettorale.

Le infrazioni l’Europa ha annunciato costeranno dal 2023 il 20% in più.

Ma la giravolta estrema sarà il MES, la misura salva-stati su cui Meloni costruì la sua fortuna definendola MISURA AMMAZZA STATI, EUROFOLLIA. A gennaio Von Der Leyen è scesa in Italia scortata dal commissario per il MES. Il messaggio è stato lapidario: dovete ratificarlo!

Meloni dovrà rinnegare questa sua battaglia dopo aver mentito ripetutamente? Nel 2020 accusò Conte di averlo firmato di nascosto, e la dice lunga sul livello diffamatorio, visto che richiede un passaggio parlamentare. Lo fece per aizzare il dissenso contro Conte ed il governo in carica.

Il tentativo puramente scolastico per crearsi un alibi verso l’opinione pubblica, chiedendo qualche “piccola modifica” per giustificare l’ennesima retromarcia, come l’ha accolto la Von Der Leyen?
Non l’ha nemmeno preso in considerazione.

La foto è di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi

L’articolo è stato pubblicato su Osservatorio della legalità il 3 febbraio 2023

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