Cultura

Fac-simile d’amore

di Ghismunda

Carissimo/a

sei la persona a me più vicina, più intima.

Di me, tutto, o quasi, sai; di me, tutto, o quasi, hai condiviso.
Scusa per il “quasi”. Ma per quanto uniti due possano essere, resta sempre un margine di impenetrabilità, di mistero, che ci rende altri dall’altro, pure così caro, pure così amato. Che ci fa restare due. Nessun amore (e nessun potere) arriva a possedere tutto dell’altro e disporne totalmente. In ciò che resta “fuori” e non si lascia raggiungere, sta, in fondo, la possibilità della libertà. E l’unicità, l’irriducibilità di ogni essere umano. Nel rispetto di ciò che resta “fuori” e non si lascia raggiungere, sta, in fondo, la cifra dell’amore vero.
Non so quello che la vita possa ancora riservarci, di bello e di brutto, di buono e di cattivo.
Ma bisogna prepararsi. Al male, soprattutto. Al bene, si presuppone, si è sempre pronti, ammesso che lo si sappia riconoscere ed apprezzare. Al male è più difficile, si preferisce non pensare. Tutt’al più sperare. Nella fortuna. Ma oggi non basta. Oggi sono intervenuti cambiamenti importanti, sociali e scientifici, che impongono, a ognuno di noi, di non abbandonarci passivamente a quello che verrà.
E’ per questo che ti scrivo.
Non credo che al momento esistano moduli ufficiali da riempire. Forse ci saranno, ma ci vorrà tempo e non posso aspettare che un Papa ci ripensi perché la legge, come succede da noi, si adegui. E poi, consegnare le ultime volontà al linguaggio freddo e spersonalizzante della burocrazia non mi piace.
Potrei, come tutti, ammalarmi. Potrei, come tutti, morire.

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”Il caos prossimo venturo”

Adesso che abbiamo un partito, un Grande Democratico Partito il GDP insomma di che cosa dobbiamo parlare? Di Walter che rincorre Franco a chi butta fuori più rumeni? Non ha senso. Di quello che dice Bersani, che limitato nelle sue liberalizzazioni sacrosante da Veltroni capo dei tassisti capitolini si applica con gran diligenza ai problemi dell’energia? Finalmente un tema serio in mezzo a tante fanfaluche ma forse un pelino troppo tecnico per essere trattato con scioltezza. Allora la banca del GDP, perché adesso una banca c’e l’ha, la terza banca d’Italia. Qui c’e’ poco da dire, questa volta l’hanno fatto con stile, non si sono telefonati prima, facendosi complimenti reciproci. Se lo avessero fatto, l’artiglieria da campagna del Cavaliere c’è l’avrebbero detto. Questa volta l’hanno fatto e basta. Bene, cosa fatta capo ha. Del Partito del Popolo e della Libertà? Troppi genitivi, del, del, del … vade retro cavaliere.
Di che cosa occuparci allora? Liberato il campo dalle pinzillacchere i tempi sono forse maturi per tornare ad affondare e cimentare i nostri cervelli, ormai un può arrugginiti per scarso uso, incuria del tempo, idiozia ambientale diffusa, quotidiana esposizione ai Mezzi di Distrazione di Massa su di un terreno classico ma non così frequentatissimo: il capitalismo. Terreno ovviamente nel senso di grund, ne’ foresta pietrificata ne’ campo sportivo.

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Libri sui libri

Il gusto dell’inattuale

Sta arrivando l’inverno, stagione propizia alla lettura. Le letture sulle letture, mi riferisco a libri che parlano di libri, possono essere mortali o vivacissime, a seconda degli autori naturalmente.
Se aveste la fortuna, o l’abilità, di imbattervi in un raccontatore acuto e sensibile, che unisce arguzia a conoscenza, potreste godervi una, due, serate deliziose.
In più fareste propositi di andare a scovare i testi che sono descritti. Non succederebbe, ovviamente, ma non si sa mai. Domani, più in là, un titolo che vi è rimasto in mente apparirà e ne approfitterete. I libri viaggiano a questo modo dall’uno all’altro.

E’ capitato a me da poco, ed è per questo che ne parlo. Il libro che voglio indicare si intitola “Biblioteca domestica”, l’autore si chiama Giulio Cattaneo.

Le biblioteche di casa, dimenticate o conservate che siano, sono il pretesto che Cattaneo usa per parlare di libri e di scrittori dei primi del 900 e su fino alla seconda guerra mondiale.
Mi rendo conto dell’improbabilità che argomenti come questi interessino oggi. Eppure se avrete la pazienza di cercare il testo sarete ricompensati oltre ogni dire.
Cattaneo è lettore che trasmette, senza alcuna enfasi, grande amore per i libri. E’ un apripista, un pathfinder, della letteratura. Nel suo libro troverete ricordi, idee, giudizi, necessari a capire gli autori di cui scrive, utili a noi come consigli di un amico.

Giulio Cattaneo
Biblioteca domestica
I libri o quasi libri degli italiani pre-moderni

Longanesi 1983.

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