Cultura

Trucco, maschera del viso

di Maddalena Giovannelli

Tratto dal catalogo della mostra fotografica: Tra un manifesto e lo specchio. Aristi in camerino di Giuseppe Nicoloro.

L’attore tragico, nella Grecia antica, si presentava in scena completamente trasformato: indossava un lunghissimo e sfarzoso abito, ai piedi alte scarpe che gli conferivano una statura innaturale, sul viso, naturalmente, la maschera. Questa era, probabilmente, innanzi tutto una macchina fonica, che permetteva di recitare in spazi ampi davanti a 10.000 spettatori. Ma era anche il mezzo tramite il quale un semplice cittadino ateniese smetteva di essere tale per divenire un eroe del mito, Eracle, Medea o Agamennone; o la chiave per uscire dalla vita quotidiana ed entrare in una dimensione altra, quella del teatro. L’attore sul palco non aveva aspetto umano: diveniva funzione del racconto o, come ha scritto il regista Massimo Castri, un enorme e affascinante burattino; a nessuno interessava intravedere (seppure in controluce) l’essere umano che si nascondeva dietro la maschera.

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Navigare sui monti

Il gusto dell’inattuale

Viaggio e sorpresa non sono sinonimi, però l’uno senza l’altra è come aver un’esperienza mal riuscita. L’inaspettato è il maggior premio di un viaggio, naturalmente supponendo un esito positivo, anche se a logica, potrebbe essere l’opposto.
E’ certamente un modo di vedere soggettivo, indizio di buona fortuna avuta, ma confermato dal libro di Paolo Rumiz ‘La leggenda dei monti naviganti’.

Rumiz ha intrapreso un lungo viaggio in automobile. Settemila chilometri, sempre in quota, lungo strade secondarie, attraversando le Alpi da est a ovest e seguendo gli Appennini da nord a sud.
Ha visto luoghi, abitati, persone, nature sconosciute e ne ha tratto un resoconto che, benché commissionato dal quotidiano La Repubblica e previsto in libro fin dalla concezione, preserva straordinariamente vivacità e immediatezza. Probabilmente la sorpresa è stata così forte anche per lui da imporsi a pianificazione e disegno preventivo.

Se talvolta un libro è sostitutivo della realtà, questo permette fughe deliziose, tutte sorprendenti.

Paolo Rumiz
La leggenda dei monti naviganti
Feltrinelli, 2007

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Cultura convergente

Dove collidono i vecchi e i nuovi media

di Henry Jenkins

Prefazione
di Wu Ming

Nel migliore dei mondi possibili, la pubblicazione di questo libro scuoterebbe come un terremoto il dibattito italiano su Internet e le nuove tecnologie di comunicazione. Se non produrrà nemmeno uno scarto, significa che quel dibattere è una parvenza di vita, finestre sbattute dal vento in una villa disabitata, mortorio al cui confronto un poltergeist è il Carnevale di Rio. …

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