2009

American Gulag

11 maggio 2009

La crescita dell’universo concentrazionario americano prosegue inarrestabile.
Ogni settimana 1.000 detenuti si aggiungono a quello che è il più grande esperimento di imprigionamento di massa dai tempi di Stalin.
Un milione e seicentomila carcerati riempiono le prigioni statali e federali (trent’anni fa erano duecentomila), ottocentomila quelle locali (cinquecentomila sono in attesa di giudizio), con in più centomila minorenni nei riformatori (30.000 sono i minori nelle carceri per adulti) [BJS – Sourcebook]

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Bambini e conflitti armati

Sono ancora 56, tra governi e gruppi armati di 14 paesi, le formazioni militari che impiegano “bambini soldato”. Lo segnala il Rapporto annuale del Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki-moon su “Bambini e conflitti armati” (in inglese .pdf) presentato nei giorni scorsi presso il Consiglio di Sicurezza.

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In pensione a 65 anni

In una delle ultime interviste il nostro Presidente del Consiglio ha dichiarato che la UE ha chiesto all’Italia di equiparare l’età pensionabile delle donne a 65 anni.  la lettura di questo richiamo europeo è stato letto come un momento di grande opportunità per spezzare l’iniquità sulla valutazione della posizione della donna nel mondo del lavoro. Altro particolare interessante, dietro di lui, mentre parlava,  una bionda ed elegante signora  scuoteva la testa in segno di grande condivisione con questa dichiarazione.

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Torture democratiche

30/04/1859
Il governo provvisorio della Toscana abolisce la pena di morte

La tortura è un crimine.
La tortura è sempre vietata.
Tutte le norme internazionali, dalla Dichiarazione Universale alle Convenzioni di Ginevra, la proibiscono tassativamente. La tortura non ha giustificazioni e contro di essa le Nazioni Unite hanno votato una Risoluzione e una Convenzione.
Questo non ha impedito che alcuni paesi la praticassero spudoratamente, ma ora la tortura è un crimine di carattere internazionale e chi la pratica, o la istiga, può essere processato in qualsiasi paese: indipendentemente dal luogo in cui è avvenuto il delitto e senza considerare la nazionalità sua o delle vittime.
Nei giorni scorsi grande è stato lo sconcerto dell’opinione pubblica mondiale nel vedere l’attuale Amministrazione Americana ammettere pubblicamente che gli Usa hanno utilizzato la tortura, che questa è stata autorizzata e pianificata dalle più alte cariche governative e che a questo si sono aggiunti altri crimini da camorristi (come il sequestro di persona) commessi con la complicità di altri governi.
Ovviamente queste notizie erano già state diffuse, e non da ieri, dalle organizzazioni che si occupano di difesa dei diritti umani, ma sentirle ammettere dal governo americano fa male, soprattutto ai diritti dell’Uomo. Perché sarà dura chiedere ai paesi del mondo di rispettare quelle norme e quei diritti che gli Stati Uniti si mettono così disinvoltamente sotto i piedi.
Nel frattempo i nostri sfegatati difensori dei diritti umani, così pronti a tagliarsi le vene ogni qualvolta gli torni utile, non hanno emesso il più flebile dei sospiri.

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